Set 07

ICT Security 2010, un incontro tra amici

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Ormai l'ICT Security che si svolge ogni anno a Lanciano sta diventando un punto focale del panorama informatico regionale e nazionale. In particolare, personalmente, è l'occasione per incontrare amici e colleghi di lavoro vicini e lontani che magari non rivedo dal quasi un anno, anzi due perchè non ero presente all'edizione dell'anno scorso in quanto impegnato a IPW2009.

Quest'anno inoltre l'occasione cade propizia per portare personalmente le mie congratulazioni al padron di questa manifestazione, il prof. Antonio Teti, che proprio recentemente è stato insignito dell'l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Pregno il programma dell'evento, con nomi illustri tra i relatori come lo stesso Antonio Teti, il procuratore della Repubblica di Pescara Dott. Nicola Trifuoggi, Luca Tremolada de "Il sole 24ore".

Come sempre poi, nel pomeriggio, la solita simulazione di hacking del duo Francesco Arruzzoli, Cristiano Orlandi che ogni anno sanno bene come divertire insegnando, o viceversa.

Io mi sono già iscritto, voi cosa aspettate?

Set 02

AR.Drone, l'elicottero comandato dall'iPhone, sta arrivando

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Ricordate il Parrot AR.Drone, il fantastico elicottero a quattro pale comandato dall'iPhone di cui vi parlavo ad inizio anno annunciando che entro il 2010 sarebbe diventato una realtà.

Beh, dal primo settembre è prenotabile presso tutti i GameStop italiani al prezzo di € 299,98

Ecco i video per imparare a portare questo fantastico elicottero. Iniziamo dal prendere confidenza con l'interfaccia

e siamo quindi pronti per il primo decollo e il primo atterraggio

ed ora, in volo!!!

Bene, ora siete pronti per combattere contro un'altro AR.Drone

Ago 30

Gola dell'Infernaccio e cascata nascosta

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La gola dell'Infernaccio è forse uno dei più belli percorsi montani della catena dei monti Sibillini e di quelli della Laga grazie al maestoso torrente formato dal torrente Tenna che ha creato la gola e che accompagna l'escursionista per buona parte del percorso. A questo tracciato è possibile abbinare altre visite. In particolare, in questo percorso che vado a proporre, visibile sotto nella mappa dei sentieri della zona, abbandoneremo la gola dell'Infernaccio per dirigerci prima verso l'eremo di San Leonardo e poi raggiungere un nuovo fiume, il Rio, affluente del Tenna, e la cascata, chiamata anche cascata nascosta.

La gola dell'Infernaccio si trova a Rubbiano, una frazione di Montefortino, in provincia di Ascoli Piceno, all'interno del parco nazionale dei monti Sibillini.

Per raggiungere le gole si fà riferimento appunto alla frazione di Rubbiano impostandola su un qualunque navigatore o, una volta raggiunti Montefortino si seguono le comode indicazioni per la gola dell'Infernaccio. Tenete conto che la frazione si trova su di una strada bianca quindi non pensate di aver sbagliato strada quando finirà, di colpo, il tratto asfaltato. Occhio, la strada bianca non va presa, semplicemente, ad un certo punto, l'asfalto finirà.

Superata la frazione, si prosegue per circa 2 Km su strada bianca con alcune buche "importanti" quindi andate molto piano su questo tratto e alla fine vi troverete su di uno spiazzale chiuso da una sbarra.

Qui inizia il percorso sopra identificato, si parcheggia la macchina e si scendono gli ulteriori 800 metri di strada bianca fino a raggiungere il fiume.

Da metà di questo tragitto in poi, sulla sinistra sarete accompagnati dalle "Pisciarelle", simpatiche cadute d'acqua che dal Monte Zampa, scendono a valle. Il nome prende ovviamente origine dal fatto che queste cadute, cadono sulla strada come se qualcuno stesse facendo pipi dall'alto.

A 3/4 circa di questo percorso, invece, sulla destra, si potrà ammirare una cascata del torrente Rio che non è quella che visiteremo alla fine di questo percorso ma un'altra più a valle.

Proseguendo siamo accompagnati sulla sinistra dal rigagnolo delle pisciarelle che scendono verso il fiume Tenna e, sulla destra, il rimbombo dello stesso fiume, molto più a valle.

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Alla fine della strada, raggiungiamo infine l'ingresso delle gole e tocchiamo con mano, per la prima volta, il fiume Tenna che superiamo agevolmente grazie ad un ponte.

I primi metri di questo percorso sembrano i più disagevole ma non lasciatevi scoraggiare. Si sale infatti su per un sentiero di pendenza media ma che poi diventa completamente agevole non appena entrati nella gola.

Le gole sono di una bellezza da togliere il fiato e si resta stupiti da cosa sia riuscito a fare un fiumiciattolo quando ha ha disposizione milioni di anni. All'interno è sicuramente d'obbligo una foto alle "Muline" dove i monaci avevano costruito un piccolo mulino per macinare il grano

All'interno delle gole si deve fare un po di sali e scendi con pendenza medio ripida su terra e roccia ma è roba di 10 minuti. Infatti, superate le gole, ecco apparire un pezzo veramente rilassante di tutto il tracciato: l'attraversamento di un faggeto che costeggia il fiume. Accompagnati dal rumore dell'acqua che scorre e protetti dagli alti faggi è veramente difficile non sentirsi rilassati ed in pace con il mondo.

Dopo circa 15 minuti di questo benessere si raggiunge un bivio, si può continuare sulla sinistra, continuando a seguire il Tenna oppure, come nel nostro caso, si può prendere la svolta di destra, abbandonando il fiume e inerpicandoci all'interno del faggeto per raggiungere, dopo circa 40 minuti l'eremo di San Leonardo.

L'eremo presenta davanti un ampio spiazzale dove sarà sicuramente possibile trovare uno spazio ombreggiato dove sostare per riposare e rifocillarsi anche se affrontate questo viaggio in periodi ad alta affluenza come la settimana di ferragosto come ho fatto io. Le zone all'ombra sono sufficienti a soddisfare tutti. Inoltre, poco più indietro, al limite dello spiazzale, una simpatica fontanella con dell'ottima acqua montana vi permetterà di rifornirvi di acqua per l'ultima parte della traversata.

Il percorso finora visto è adatto praticamente a tutti, bambini, adulti e, entro certi limiti, anziani in quanto, tranne alcuni brevissimi passaggi all'interno della gola, è praticamente un percorso turistico.

L'ultima tratta, quella che ci porta dall'eremo alla cascata nascosta del torrente Rio è anch'essa abbastanza agevole se non fosse per gli ultimi 300 metri dove tra frane e cadute di massi, ci toccherà scalare delle piccole frane rocciose e superare dei brevi tratti di percorso in cui il fondo è sdrucciolevole. Niente di preoccupante per persone adulte di sana costituzione ma se avete dietro dei bambini allora è un'altra cosa.

C'è da dire che io l'ho fatto, mi sono portato dietro i mie due figli di 5 e 7 anni fino alla cascata nascosta ma, nei punti più disastrati ho dovuto fare come Caronte, far passare prima un figlio e poi tornare indietro e traghettare l'altro e se vi trovate in un periodo di alta affluenza, rischiate di bloccare il percorso e fare la fila di persone che attendono di passare.

Comunque, a parte queste limitazioni l'ultima parte di questo percorso parte da dietro la fontanella dell'eremo e si infila subito in boschetto. La strada si divide subito. A sinistra salite verso le sorgenti del Rio, percorso veramente difficoltoso, a destra prenderete un comodo sentiero, all'inizio pianeggiante, che si inoltra nel bosco. Il sentiero poi scenderà piano piano fino a raggiungere, dopo circa una 40ina di minuti la valle del torrente Rio.

Da qui vi attende l'ultima parte di una ventina di minuti, la più difficoltosa come dicevo, seguendo a ritroso il corso del fiume fino alla cascata dove vi attende un piccolo spiazzale, la vista della cascata e, per i più ardiementosi, un bagno ghiacciato nel piccolo laghetto sottostante. Vi consiglio, se volete approfittare di quest'ultima opzione, di portare delle calzature alternative di quelle per muoversi nelle spiaggie ghiaiose, per entrare in acqua.

Immersione nella cascata nascosta

A questo punto, dopo un breve ristoro, vi attende tutto il viaggio a ritroso fino al parcheggio con la certezza di aver visitato uno dei posti più suggestivi della catena dei monti sibillini e con la sicurezza di aver smaltito, tra sali e scendi, tanti rotolini di grasso.

Per gli amanti del GPS, questo qui sotto è il tracciato del mio viaggio lungo questo percorso.

mentre qui trovate alcune foto della giornata.

Ago 26

Modelle nude e pitturate per combattere il cancro al seno

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Una campagna veramente accattivante basata sulla pittura del corpo di modelle con lo scopo di combattere il cancro al seno. E' questa l'idea dei creativi dell'agenzia pubblicitaria DDB Worldwide di Singapore. Quello di usare il seno di alcune modelle per rappresentare alcune problemi spesso più estetici che fisici che affliggono le donne mettendole a confronto con l'importanza di una corretta e costante prevenzione del cancro al seno.

Il primo messaggio ci fa riflettere su uno dei principali crucci delle donne, quello dell'acconciatura.

Quanto tempo passate dal parrucchiere e quant'è l'ultima volta che avete fatto un PAP test?. Vogliamo poi parlare di tutte le creme e le cure che si fanno pensando di avere un sedere troppo grosso?

E i classici brufoli sul viso, spesso vera tragedia delle adolescenti moderne?

L'idea di fondo che questa campagna vuole dare è: "Donne, sono questi i veri problemi o sono altri? Perchè la differenza tra questi problemi è il cancro è la stessa che passa tra la vita e la morte.".

In definitiva,  una campagna pubblicitaria, secondo me, ben fatta che fa contemporaneamente riflettere e sorridere e che sicuramente fissa in modo indelebile l'idea di fondo molto meglio che con altri tipi di messaggi.

Ago 25

Web 2.0 negli anni cinquanta

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Continua la serie degli anacronismi per servizi attuali che vengono invece immagini come creati e pubblicizzati a metà del secolo scorso. Dopo la ricerca su google di 50 anni fa e il tweet di inizio secolo scorso, ecco come i creativi immaginano sarebbe stata la pubblicità di alcuni tra i più famosi servizi del web 2.0.

Twitter, che in solo 140 caratteri, promette di mantenere i contatti con i vostri amici e parenti condividendo informazioni, immagini e video e tutto dal vostro dispositivo portatile chiaramente in puro legno di mogano

o come questo nuovo miracoloso sistema vocale chiamato Skype che va oltre il vostro telefono antiquato e che vi permette di restare in telefonare tramite internet dal vostro terminale Multivac

e che dire di questo servizio che promette di soppiantare la neonata TV, presente in poche case, e che è destinata a una morte veloce e indolore soppiantata da YouTube, da cui è possibile vedere film, eventi sportivi e news 24 ore su 24, con ben 256 tonalità di grigio

Chiude la rassegna dei prodotti di questo "Ritorno al futuro", Facebook, applicativo che porta il miracolo del social network sui vostri teleschermi

Ci aspetta proprio un gran bel futuro.

Ago 24

A me sembrano tanti piccoli membri

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Sono io ad essere malato, lo so. Ma ditemi voi, cosa sembrano, di primo acchitto, quelle cose in primo piano sulla foto che capeggia ora nella sezione laterale del sito di Repubblica.

Devo ammettere che per oltre un minuto ho pensato che quelli di Repubblica fossero impazziti, poi, guardando meglio, ho capito cosa sono, in realtà, tutti quei membri in pole position.

Ago 23

HotSpot fantasma

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Ci scrive un utilizzatore di un HotSpot

Buongiorno, gradirei sapere se le impostazioni sul vostro sito sono valide anche per gli hotspot WiFi Zone. Infatti ho inutilmente tentato di connettermi tramite l' HotSpot di XYZ ma sebbene la connessione senza fili fosse forte e stabile, non era possibile aprire la pagina di LOGIN per poter entrare in rete. I gestori dello spot non mi hanno saputo dare alcuna indicazione. In buona sostanza mi è stato offerto un servizio del quale non ho potuto usufruire, e, per fortuna non avevo scadenze in atto, che rendessero indispensabile l'utilizzo della Rete.

La cosa bella è che a noi non risulta un nostro Hotspot a XYZ e quindi decidiamo di contattare direttamente il titolare della struttura che ci conferma che il suo Hotspo NON E'  CON NOI ovviamente.

Rispondiamo quindi gentilmente al cliente che l'HotSpot non è nostro ma la sua risposta ci lascia scioccati

MA come???....ma se espone il marchio WiFi Zone?


Ago 17

Presidi medici - Sedia portantina per cardiopatici

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La sedia portantina è una sedia pieghevole provvista di rotelle sui piedi e di maniglie sullo schienale ed alla base delle gambe anteriori. Questo presidio rientra, analogamente alla già vista barella a cucchiaio, tra quelli utilizzati per il trasporto dei pazienti dal luogo del malore fino al mezzo di soccorso.

Esso si adatta a quei pazienti che hanno un tono muscolare sufficiente a mantenere la posizione seduta o, da cui il nome, per quei pazienti che hanno necessità di stare seduti, come nel caso di pazienti con problemi cardiaci o respiratori ove la posizione sdraiata della barella a cucchiaio acutirebbe il loro senso di malessere. Non viene ovviamente usata, quant' anche il paziente venga trovato seduto o in piedi, nel caso di traumi ove l'unico presidio da usare è la spinale.

L'utilizzo prevede che la sedia venga aperta vicino al paziente, vengono quindi alzati i poggiapiedi e il paziente viene aiutato a sedersi sopra. Si abbassano quindi i poggiapiedi, si abbassano i braccioli per poggiare i gomiti del paziente che viene poi stabilizzato con l'uso di due cinghie di sicurezza. A questo punto è possibile trasportare il paziente, in orizzontale, grazie all'uso delle ruote, utlizzando la sedia come una normale sedia a rotelle che viene manovrata da un solo soccorritore utilizzando le maniglie poste sullo schienale.

Lo spostamento del paziente in verticale su scale o altro, sia nel caso di salita che nel caso di discesa, viene eseguito necessariamente da almeno due soccorritori.

Innanzitutto si chiede al paziente di appoggiare le mani sul torace e di non spostarle onde evitare che possa, ad esempio, aggrapparsi ai corrimani delle scale, sbilanciando la sedia con il rischio di cadute.

Quindi, ci si avvicina alla rampa di scale e il secondo soccorritore si porta davanti alla sedia ed estrae i braccioli posti vicino ai piedi del paziente. Si provvede quindi, alzando la sedia, a traslare il paziente.

Nelle traslazione verticali su scale e altro, con la sedia, ma anche con tutti gli altri presidi, è buona norma seguire alcune semplici precauzioni:

  • tenere sempre braccia e avambracci completamente distesi in modo da scaricare il carico sulle spalle evitando di affaticare i bicipiti
  • il paziente scende con i piedi davanti e sale con la testa avanti ossia i piedi sono sempre verso il basso
  • la traslazione avviene con i due soccorritori che si guardano negli occhi e quindi, nel caso della discesa, il soccorritore ai piedi va indietro e nel caso di salita è il soccorritore alla testa ad andare indietro. Questo affinchè vi sia una immediata intesa tra i due soccorritori che possono quindi sincronizzare il ritmo di discesa/salita e vedere se l'altro soccorritore è in difficoltà o se il paziente tenta di aggrapparsi ai corrimano. Nel caso vi sia la presenza di un terzo soccorritore, quest'ultimo può essere d'ausilio al soccorritore che procede all'indietro.

  • nel caso particolare della sedia portantina per cardiopatici è possibile appoggiare in qualsiasi momento il paziente sia sui pianerottoli che sulle scale per riprendere fiato e/o aggiustare la presa delle maniglie.

Una volta terminata la traslazione verticale il soccorritore ai piedi rientra i braccioli utilizzati per alzare la sedia.

Giunti nei pressi della barella autocaricante, il paziente viene slegato dalle cinghie di sicurezza, vengono alzati i braccioli su cui il paziente appoggia i gomiti e viene alzata la sbarra su chi il paziente ha appoggiato i piedi. Si aiuta quindi il paziente a sedersi e a sdraiarsi sulla barella autocaricante.

Il paziente viene quindi traslato sul mezzo di soccorso e la sedia viene ripiegata utilizzando la leva centrale posta sotto la base e collocata nell'apposito alloggiamento sul mezzo di soccorso.

Ago 16

La croce verde in piazza e sul Corriere Adriatico

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Martedì 3 e Giovedi 5 Agosto sono stato impegnato, insieme agli altri volontari della Croce Verde di Villa Rosa in due serate "pubblicitarie" sul lungomare di Martinsicuro e sul corso di Villa Rosa per mostrare alla cittadinanza e ai turisti i mezzi e le risorse di questa associazione.

Abbiamo montato e smontato una tenda da campo, mostrato dei filmati con quanto fatto nel corso di questi anni compreso il nostro intervento nell'evento sismico de L'Aquila e il nostro recente intervento nell'innondazione che ha colpito alcune zone della nostra costa.

Abbiamo portato dietro la nostra ultima ambulanza che subito si è riempita di gente pronta a farsi misurare la pressione, abbiamo imbracato un manichino sulla spinale con ragno e annessi e connessi e abbiamo fatto una simulazione pratica di BLS e BLSD. In particolare, queste simulazioni mi ha visto direttamente in campo come speaker dell'evento pronto a cercare di spiegare alla popolazione, con brevi ma concise spiegazioni sulla procedura di BLS e BLSD e del perchè questo protocollo sia cosi importante per la sopravvivenza del paziente.

Nella serata di giovedì era presente anche una giornalista del Corriere Adriatico che ha scritto un pezzo molto bello uscito venerdi 13 Agosto sulle pagine del quotidiano marchigiano.

La foto sotto, ricordo della serata, è appunto presa da questo articolo.

Siete riusciti a trovare il vostro capitano nella foto sopra?

Ago 13

YAPC::EU 2010 Social Running

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Un bel momento di sport e di aggregazione si è tenuto venerdi mattina 6 agosto all'interno del convegno "Yet Another Perl Conference Europe - YAPC::EU 2010" tenutosi a Pisa con la realizzazione di una breve corsetta podistica di 10 Km sul percorso sterrato che costeggia il canale dei Navicelli

Presenti pochi ma buoni partecipanti in rappresentanza di diverse nazioni

Social runners at YAPC::EU 2010

Da sinistra a destra incontriamo infatti il sottoscritto dall'Italia, Salvador Fandino dal Portogallo, Flavio Poletti dall'Italia,  John Scoles dal Canada, Terje Kristensen dalla Norvegia e infine, alla destra, Rafiq Gemmail dalla Gran Bretagna.

Partenza alle 7.30 dal pargheggio dell'hotel in cui eravamo ospiti e, dopo una breve passeggiata lungo la trafficata via Aurelia, raggiungiamo il ponticello che ci permette di passare dall'altro lato del canale, nostro punto di partenza.

Percorso completamente pianeggiante che inizia con un tratto asfaltato per poi interrompersi subito prima del ponte della S.G.C. Firenze Pisa Livorno. Da qui, per due chilometri si costeggia la dorsena con un tratto praticamente sterrato

Dopodichè, entrati nella frazione di "La Vettola" la strada cambia per diventare una terra battuta compatta con tracce di brecciolino

Giunti, dopo 5Km, sotto il ponte dell'A12 si torna indietro per completare il circuito. Circuito eseguito in solitaria il mercoledì precedente ad andatura moderata viene invece corso dai "social runners" ad un'ottima andatura attestatasi sui 5:20min/km

Personalmente un bel momento sociale organizzato e pensato dal sottoscritto che ha visto raddoppiare il numero di partecipanti effettivamente iscrittisi sul Wiki dell'evento. Personalmente spero, una volta risolti i miei problemi attuali al ginocchio, di poter ripetere l'evento l'anno prossimo a IPW2011. Altre foto del percorso potete trovarle qui.