E' di questi giorni il caso della ragazza colpita con un pugno da un ragazzo per una banale lite relativa alla fila in una biglietteria, entrata in coma a causa del colpo e della caduta.
Di questo evento, di cui vi è un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza, fa soprattutto riflettere l'indifferenza della gente. Tutti ad interrogarsi e a scandalizzarsi del fatto che nessuno abbia prestato aiuto alla ragazza e tutti intorno a guardare senza fare nulla.
Beh, c'è poco da scandalizzarsi e dire: "Ah, se c'ero io sicuramente non mi sarei comportato cosi". Non è cosi. E' un atteggiamento psicologico normale e anch'io, fino a poco tempo fa, mi sarei comportato allo stesso modo. L'idea di fondo è: "Non sapendo che fare, sto li a guardare nell'attesa che qualcuno faccia qualcosa".
Purtroppo l'atteggiamento tenuto dalla folla attorna ad una persona a terra, soprattutto se incoscente, è proprio quello.
Come soccorritori ci capita spesso di arrivare su delle emergenze e trovare gente intorno calma che sta anche chiacchierando del più e del meno quando, al centro della scena, c'è una persona non cosciente.
E' l'atteggiamento di un gruppo sociale che non sapendo come comportarsi, assiste come spettatore aspettando che qualcuno faccia qualcosa. Anzi, spesso, anche la chiamata al 118 è un gesto che molti neanche prevedono pensando: "Vabbè, tanto lo farà qualcun'altro". Spesso, infatti, a chiamare sono persone che, in qualche modo, sono in qualche arma (carabinieri, vigili, o altro, magari fuori servizio).
Ecco perchè consiglio a tutti un corso di primo soccorso per imparare a fare i semplici passi dell'ABC (Airway, Breathing and Circulation) fino al BLS. Manovre che ognuno di noi può fare con un minimo di addestramento usando, come diceva una volta uno, la sola imposizione delle sole mani.
E' un corso che ti cambia anche l'approccio mentale a questo tipo di situazione perchè da spettatore passivo sai che invece puoi e devi fare qualcosa. Inoltre, essendo le cose da fare ben standardizzate, se ben assimilate, diventano un atteggiamento automatico. Se poi si diventa soccorritori allora anche la "paura" di chiamare il 118 sparisce dato che, trattando ogni giorno con la centrale operativa, si sa bene cosa verrà chiesto, si daranno risposte semplici e concise, si descriverà esattamente ciò di cui i medici del 118 hanno bisogno per definire l'evento, inquadrare la problematica e attivare i mezzi e le persone adeguate in relazione all'evento.
Si potrebbe obiettare che, nel caso particolare, la tizia aveva un trauma celebrale e quindi c'era poco da fare senza cure mediche. E invece no. Magari la tizia, oltre che il trauma, ha anche avuto una caduta indietro della lingua che ha ostruito le vie respiratorie aggravando la situazione di mancanza di ossigeno al cervello. In questo caso, qualcuno con un minimo di pratica, avrebbe potuto risolvere almeno questo problema sublussando la mandibola e ripristinando il corretto apporto di ossigeno al cervello.
Manovre che si spiegano in una decina di lezioni di primo soccorso.
Il consiglio è di trovare un po' di tempo da dedicare a questa attività perchè domani potrebbe essere un vostro parente o amico ad aver bisogno del vostro aiuto.
Qui sotto il video di ByoBlu che analizza e commenta l'evento in questione.








