Ott 26

Usare sempre gomme tubeless in MTB conviene.

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Tempo di lettura: 2 min

Perchè scegliere le gomme tubeless nelle nostre uscite in MTB? Oggi ho cambiato la gomma posteriore della mia bici dopo circa 1000 Km di percorrenza.

No, non che fosse bucata o altro. In questi tre mesi di utilizzo non mi ha dato mai problemi ne ho dovuto farci alcuna manutenzione.

Solo che d'inverno, con il fango, la catena si viene a trovare vicino alla ruota per cui ho preferito metterne una con spessore minore. Questa che ho tolto la rimetterò a primavera inoltrata.

Ma guardate che sorprese ho trovato dentro la gomma, nonostante non mi abbia mai dato problemi.

Interno gomma tubeless per MTB con aculei
Interno della gomma con aculei e addirittura un filo di ferro. Il bianco è il lattice rappreso

Ci sono aculei che spuntano dappertutto all'interno della gomma e, se ci fate caso, c'è addirittura un filo di ferro. Chissa dove l'avrò preso.

La magia è dovuta al fatto che la mia gomma è tubeless ossia non ha camera d'aria ed è riempita di lattice, quella sostanza bianca rappresa che vedete nella foto.

Con la gomma tubeless riempita di lattice, ti dimentichi delle forature e, per chi come me, va in luoghi in cui i rovi sono all'ordine del giorno questa cosa è fondamentale.

E tu? Usi ancora le camere d'aria. Pensa a quante volte avresti cambiato la camera d'aria in questi tre mesi. Io, invece, non me n'ero neanche accorto 🙂


Gen 27

Italia pizza spaghetti mandolino? Non solo...

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Tempo di lettura: < 1 minexpo2015Dopo la defiance di verybello.it, finalmente qualcosa prodotto da una pubblica amministrazione che mi rende fiero di essere Italiano.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha realizzato un video per Expo2015 che sfata i luoghi comuni sugli italiano. Siamo solo mangiatori di pizza? Gesticolatori? Suonatori di mandolino? Stupidi amanti.

Non sembra essere cosi e questo filmato,  Italy: the Extraordinary Commonplace lo dimostra in modo eccellente.

Ah, e al contrario di alcuni svarioni recenti, dato che non ce lo dobbiamo dire tra di noi quanto valiamo ma lo dobbiamo dimostrare agli "altri", il video è giustamente in inglese, a cominciare dal titolo.

Dic 02

Oggi inizia il processo per la morte di Morosini

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Tempo di lettura: 2 minOggi ci sarà la prima udienza del processo a carico dei tre medici indagati nella morte di Morosini, il medico del Livorno Calcio, quello del Pescara Calcio e quello del 118.

dae lasciato soloVedremo cosa accadrà. Io tanto ho scritto su questo argomento ma mi ero perso queste lucubrazioni dei medici indagati o meglio, voglio sperare, dei loro avvocati, che nel tentativo di ridurre le responsabilità dei propri assistiti, tirano fuori dal coniglio alcune giustificazioni al limite del paradossale.

Per il medico del 118 non c'era la convenzione tra lo stadio e il 118 quindi lui neanche sarebbe dovuto intervenire. Io sono allibito, c'è un'emergenza sanitaria in un luogo di competenza di una centrale operativa 118 e la centrale non avrebbe dovuto mandare un suo medico perchè non c'è una convenzione? Boh.

piermario_morosini_e_daeUn'altra giustificazione del medico del 118 è che visto che in campo c'era un primario lui non doveva intervenire. Io ricordo che, a parte l'ordine pubblico e la sicurezza della scena, in un'emergenza sanitaria, il medico del 118 è il Dio in Terra, ma forse mi sbaglio.

Gli altri medici presenti si sono giustificati dicendo che non sapevano della presenza del defibrillatore in campo.

morosini il dae viene apertoLascio giudicare a voi. Guardando le foto. Nella prima sembra proprio un bimbo dimenticato da tutti, ma quello è un momento successivo. Nelle altre foto, vi sembra che si possa dire in maniera certa che i medici presenti non si fossero accorti di quel coso giallo che da la scossa?

Anzi nella dichiarazione del medico c'è un ulteriore colpo a tutto quello in cui credo. "Nessuno ci ha detto che c’era il defibrillatore e che andava usato.." "CHE ANDAVA USATO". Capito? Cercavano forse le istruzioni? Chi doveva dire a un medico che c'era una patologia in atto e che l'unica cura attualmente accettata è quel coso giallo? Forse il guardalinee? L'arbitro? Il venditore di noccioline sugli spalti?

Un Emi sempre più allibito.

 

 

Ott 02

Anti informazione giornalistica sull'uso del defibrillatore

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Tempo di lettura: 2 minIo sono uno dei tanti che cerca di divulgare le corrette tecniche per una rianimazione cardiopolmonare su paziente in arresto cardiorespiratorio perchè, se le procedure vengono fatte correttamente e se i primi a intervenire, OSSIA VOI, sapete cosa fare, il paziente ha buone possibilità di ripresa.

Per questo mi accanisco tanto, ad esempio sull'evento Morosini, e creando anche dei siti ad hoc per divulgare questa cultura al soccorso.

E poi, cosa mi tocca vedere su un giornale a tiratura nazionale? QUESTA ENORME BAGGIANATA

defibrillazione_errore_giornaleForse non tutti sanno che l'uso del defibrillatore è l'unica cosa che può far ripartire un cuore. A Pescara, 3 medici sono indagati, nel caso di Morosini perchè, pur avendolo fin dal principio, non l'hanno usato.

E qui, cosa dicono, che va usato dopo 15 minuti di "inattività". Dopo 15 minuti, caro il mio giornalista (no, giornalista è un'offesa ai giornalisti seri), il cervello è bello che andato a farsi friggere.

Se ce l'hai e non lo usi ne risponderai penalmente. Sappilo. Altro che "dopo 15 minuti". Va applicato al paziente NON APPENA DISPONIBILE.

Ripetiamolo tutti in coro, cosi magari al giornalista gli fischiano un po' le orecchie: NON APPENA DISPONIBILE.

Il metodo corretto d'intervento? Che prima di scrivere qualcosa di cosi importante che poi viene letto da forse milioni di persone, documentarsi e chiedere a un qualsiasi soccorritore abilitato al BLSD, sarebbe una cosa buona e giusta per chi si fregia, a questo punto senza onore, del titolo di giornalista.

Ago 06

A voi medici

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Tempo di lettura: < 1 minQuesto video lo dedico a quel medico del P.S. di Giulianova che l'altro giorno mi ha chiamato, mi ha dato la mano, mi ha chiesto se ero un collega e anche se gli ho risposto di no, mi ha chiesto: "Ok, ora raccontami cosa è successo a questo signore che ci hai portato al P.S.".

Grazie da parte mia e da parte di quel paziente.

Mag 03

Eliminiamo il test di ammissione a medicina?

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Tempo di lettura: 3 minCome in tutte le cose, guardando superficialmente un problema la soluzione sembra facile. Ma sarà poi vero. Prendiamo il test di ammissione a medicina.

Il ministro dell’Università, Stefania Giannini, ha pubblicamente espresso riserve sul test di ammissione ai corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e ha ventilato una ipotesi alternativa “alla francese”: tutti i candidati che lo desiderano possono iscriversi al primo anno di corso e la selezione si effettua basandosi sul risultato degli esami del primo anno, ammettendo al proseguimento degli studi soltanto gli studenti più bravi, nel numero previsto dalle normative europee.

Sembra una alternativa interessante ma sarà proprio cosi? Beh, guardando l'analisi della proposta del ministro che ne fa Andrea Bellelli, Professore Ordinario di Biochimica, Università di Roma La Sapienza, su Il Fatto Quotidiano, dire che è soluzione ad cazzum.

Riassumo qui le critiche a questa alternativa:

  • Dato che rimango a medicina solo se la mia media, alla fine del primo anno è alta, beh, rifiuto qualsiasi voto che non sia il 30 e lode. Risultato, tutti avranno la stessa media, 30 e lode.
  • Gli esami del primo anno sono orali, se già ora con il quizzone di ammissione ci sono critiche e contestazioni, figuriamoci poi quando la decisione spetterà a esami orali e quindi suscettibili dell'arbitrario giudizio dei docenti del primo anno
  • Togliamo gli esami orali al primo anno e facciamo un mega quizzone alla fine del primo anno. E quindi, che cambia con il mega quizzone attuale?
  • Chi non supera il primo anno, che gli facciamo? Lo espelliamo dall'università ossia andiamo contro l'attuale normativa che prevede che io possa ripetere gli esami tutte le volte che voglio?
  • Oppure li lasciamo al primo con il fatto che l'anno successivo avremo il doppio delle persone e cosi via. Quindi già ho dovuto incrementare le strutture, i docenti, i tirocini di 7 volte per sopperire all'ingresso libero nel primo anno, e ora, che facciamo? ora che abbiamo 13 volte il numero di persone attuali iscritte al primo?

Per quanto mi riguarda, per me che l'ho vissuto in prima persona,  aggiungo qualche riflessione personale sull'attuale sbarramento. Innanzitutto, per la prima volta ho trovato un consorso dove è proprio impossibile barare. Puoi essere il figlio del rettore ma se non lo passi, non lo passi (e per la cronaca, quando l'ho fatto io c'era anche il figlio del rettore che non l'ha passato) perchè chi controlla le risposte (cineca) non sa chi sei ma solo il tuo codice a barre e chi ha l'associazione tra codice a barre e nome (università) non decide il punteggio.

Inoltre, facciamo il raffronto con la mia precedente vita a Fisica a Bologna. Cioè, dico, Fisica non è una facoltà che fai cosi a cuor leggero con la speranza di diventare milionario o perchè la prendi come ripiego. La fai perchè ti piace la fisica. Eppure anche li c'era gente che c'ero solo per starci, non aveva voglia di studiare e, cosi facendo rallentava tutto il gruppo.

Questi di medicina, invece, che sono li perchè hanno vinto un concorso, ragazzi, macinano come dei treni esami su esami a colpi di trenta e lode. Sono ragazzi e quindi qualche volta peccano di quell'ingenuità dell'uomo scavato, ma se gli chiedi le tappe della respirazione cellulare stai tranquillo che sapranno fino all'ultimo complesso e enzima.

Quindi, dato che sbarramento deve esserci, se trovate un metodo migliore ben venga, ma finora, a mio modesto giudizio, questo è il migliore dei mondi possibili.

 

Apr 28

Al mio funerale...

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Tempo di lettura: 2 min

Fa' che sia un fisico a parlare al tuo funerale.

Fa’ che un fisico parli alla tua famiglia in lutto della conservazione dell’energia, così che capiscano che la tua energia non è morta.

Fa’ che il fisico rammenti a tua madre, distogliendola dai singhiozzi, la prima legge della termodinamica; che nessuna energia è creata nell’universo e nessuna è distrutta.

Fa’ che tua madre sappia che tutta la tua energia, ogni vibrazione, ogni unità di misura di calore, ogni onda di ogni particella che era il suo amato bambino rimane con lei in questo mondo.

Fa’ che il fisico dica a tuo padre, mentre piange, che di tutta l’energia del cosmo, tu ne hai data tanta quanta ne hai ricevuta.

E a un certo punto, il fisico scenderà dal pulpito e andrà dal tuo amato, che ha il cuore in pezzi, lì in prima fila, e gli dirà che tutti i fotoni che abbiano mai rimbalzato sul tuo volto, tutte le particelle i cui percorsi siano stati interrotti dal tuo sorriso, dal tocco dei tuoi capelli, centinaia di trilioni di particelle, sono corsi via da te come figli, le loro strade cambiate per sempre da te.

E alla tua vedova, tremante nell’amorevole abbraccio della vostra famiglia, possa il fisico far capire che tutti i fotoni che sono rimbalzati via da te sono stati raccolti nei recettori di particelle che sono i suoi occhi, che quei fotoni hanno creato in lei costellazioni di neuroni elettromagneticamente carichi la cui energia vivrà per sempre.

E il fisico ricorderà agli astanti quanta di tutta la nostra energia è rilasciata sotto forma di calore. Potrebbero esserci alcuni che si fanno aria con un foglio, mentre lo dice. Egli dirà loro che il calore che è fluito attraverso di te in vita è ancora qui, è ancora parte di tutto ciò che siamo, anche mentre noi, addolorati, continuiamo nel calore delle nostre vite.

E fa’ che il fisico spieghi a coloro che ti hanno amato che non hanno bisogno di avere fede; anzi, proprio non dovrebbero avere fede. Fa’ che sappiano che possono misurare, che gli scienziati hanno già misurato con precisione la conservazione dell’energia e che il loro riscontro è accurato, verificabile e consistente attraverso lo spazio e il tempo.

Spera che la tua famiglia comprenda queste prove e si accontenti del fatto che la scienza è salda, e che trovi conforto nel sapere che la tua energia è ancora tutta attorno. Secondo la legge della conservazione dell’energia, neanche una piccola parte di te se n’è andata.

Sei solo meno ordinato. Amen.

Quella sopra è trascrizione di un discorso dello scrittore Aaron Freeman per il programma radiofonico “All Things Considered” su NPR News. Grazie a UnRadiologo.net per avermi fatta scoprire questa perla di saggezza scientifico/filosofica.

Sarà che io sono un fisico ma mi sembra un bellissimo modo di ricordare e ricordarci che anche i nostri cari che sono andati via, sono comunque qui tra noi.

Ecco perchè il lasciarli dentro una bara è un modo barbaro per escluderli dall'energia del mondo.

Ecco perchè voglio essere cremato e le ceneri siano sparse nel mio giardino.

Apr 27

I volontari di protezione civile nei servizi di viabilità

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Tempo di lettura: 13 minSpesso, durante eventi sportivi, troviamo agli incroci, i simpatici volontari della protezione civile, messi la a dirigere il traffico.

Ma siamo sicuri che quel compito a loro assegnato sia leggittimo? Mi onoro di ripubblicare questa interessante analisi dell'amico e collega Gianni Alessandrini che, con dovizia di particolari, analizza e elenca la normativa inerente la viabilità stradale e alla famosa "paletta".

Spesso si vengono a trovare ordinanze o provvedimenti dei Sindaci, o Assessori, che assegnano ufficialmente compiti di viabilità ai volontari di P.C. o che addirittura “autorizzano” all’uso della “paletta”. Ma ciò è lecito?

Per quanto riguarda la non rara evenienza in cui un amministratore locale provveda, con atto proprio, ad assegnare compiti di viabilità ai volontari di P.C. o, addirittura a spingersi ad autorizzare il porto di “paletta” come quelle delle forze di polizia stradale -intese quali quelle più sopra richiamate – appare evidente che sono provvedimenti privi di qualsiasi fondamento giuridico non rinvenendosi, nelle norme vigenti, alcuna possibilità di assegnare ai volontari di P.C. questi compiti o strumenti.

Giova ricordare che ogni provvedimento amministrativo è necessario contenga ADEGUATA MOTIVAZIONE e preciso RICHIAMO LEGISLATIVO di norme che consentano all'autorità che emana l'atto di esercitare un determinato “potere”: orbene, nessuna norma consente agli amministratori locali di chiamare in causa i volontari né di assegnargli la “paletta”!!

Infatti se osservate provvedimenti simili troverete frequentemente richiami di legge che, se esaminati con attenzione, non consentono all'amministratore locale di delegare, autorizzare, consentire o chiamare in causa a qualsiasi titolo volontari di P.C., il più frequente di questi richiami legislativi è l'art. 7 del C.d.S in cui tutto si dice tranne che prendere in considerazione i volontari…leggere per credere.

Ma quindi il volontario può essere munito di Paletta con disco rosso o no?

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