Ott 13

Sensibilità e specificità di un test diagnostico: capirlo davvero (una volta per tutte)

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Quando si parla di test diagnostici, due parole compaiono spesso: sensibilità e specificità. Sono concetti fondamentali in medicina, epidemiologia e ricerca clinica, ma anche tra studenti e professionisti sanitari spesso c’è un po’ di confusione su cosa significhino davvero e su come interpretarli correttamente.

In questo articolo (e nel video che trovi qui sotto) cerchiamo di fare chiarezza, con spiegazioni semplici, esempi concreti e qualche consiglio pratico per capire come usare questi indicatori nel lavoro di tutti i giorni.

🔬 Cos’è la sensibilità

La sensibilità misura la capacità di un test di identificare correttamente i soggetti malati.
In altre parole, risponde alla domanda:

“Tra tutte le persone che hanno davvero la condizione, quante risultano positive al test?”

Un test molto sensibile è utile quando vogliamo escludere una patologia: se il test è negativo, possiamo essere abbastanza sicuri che la persona non abbia la malattia.
Esempio:
Nei test di screening (come quelli per l’HIV o per alcuni tumori) è fondamentale che la sensibilità sia molto alta, per evitare di perdere veri positivi.

🧩 Cos’è la specificità

La specificità invece misura la capacità di un test di identificare correttamente i soggetti sani.
Risponde alla domanda:

“Tra tutte le persone che non hanno la condizione, quante risultano negative al test?”

Un test altamente specifico è utile quando vogliamo confermare una diagnosi: se è positivo, è molto probabile che il risultato sia vero.

⚖️ Sensibilità e specificità: due facce della stessa medaglia

Spesso c’è un compromesso tra sensibilità e specificità.
Un test molto sensibile tende a rilevare anche casi dubbi o borderline (quindi più falsi positivi), mentre uno molto specifico rischia di perdere alcuni veri casi (più falsi negativi).

La scelta del test giusto dipende quindi dallo scopo:

  • Se dobbiamo escludere una condizione → meglio un test sensibile.
  • Se dobbiamo confermare una diagnosi → meglio un test specifico.

📊 Un esempio pratico: il test di gravidanza da farmacia

I classici test di gravidanza urinari, che si acquistano in farmacia, sono un ottimo esempio per capire questi concetti.

Questi test rilevano la presenza dell’ormone hCG nelle urine, che aumenta dopo l’impianto dell’embrione.

  • Se un test è molto sensibile, rileverà anche livelli molto bassi di hCG.
    👉 Risultato: può segnalare una gravidanza molto precocemente, ma rischia anche qualche falso positivo (ad esempio, se c’è stata una gravidanza biochimica o residui ormonali dopo un aborto precoce).
  • Se invece un test è molto specifico, riconosce solo livelli elevati e tipici della gravidanza.
    👉 Risultato: avrà pochi falsi positivi, ma se viene usato troppo presto potrebbe dare un falso negativo, perché l’hCG non è ancora sufficiente a essere rilevato.

📚 In sintesi

  • Alta sensibilità → utile nei primi giorni per non perdere gravidanze precoci, ma meno affidabile per confermare.
  • Alta specificità → ottima per confermare, ma serve aspettare qualche giorno in più per evitare falsi negativi.

quindi

  • Sensibilità: capacità di trovare i “veri positivi”.
  • Specificità: capacità di riconoscere i “veri negativi”.
  • Nessun test è perfetto: bisogna interpretare sempre i risultati nel contesto clinico e, se necessario, ripetere o confermare con altri esami.

🎥 Nel mio video su YouTube spiego tutto questo passo per passo, con grafici e altri esempi medici per visualizzare in modo chiaro come si calcolano sensibilità e specificità.

Qui sotto il "foglio" usato nel video in formato A4

Ott 10

Arrivano le nuove linee guida sulla RCP con sessioni live in diretta

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Mercoledi 22 ottobre 2025 è una data da segnare in rosso per chiunque si occupi di emergenza sanitaria: a Rotterdam verranno presentate le nuove linee guida internazionali ILCOR / ERC / AHA 2025 sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP).

📺 La buona notizia? Tutte le sessioni saranno trasmesse in streaming gratuito e senza preregistrazione, accessibili a chiunque voglia seguire in diretta gli aggiornamenti più attesi del quinquennio!

🕐 Le sessioni si terranno dalle 13:00 alle 17:30 CET (attenzione: anche Rotterdam adotta l’ora legale, quindi l’orario corrisponde al nostro).

👇 Qui sotto trovate i link diretti per seguire le sessioni in live streaming — un grazie all’ERC per averli condivisi in anteprima!

Official Guidelines release statements from ERC, AHA, and ILCOR: 13.00 – 14.15 PM CET Topical sessions featuring panel of Guidelines co-chairs

Hot Topics Presentation. Wrap Up & Future Directions: 16.00 – 17.30 CET

Appena disponibili aggiungerò anche i link per le registrazioni dell'evento che verranno rese disponibili in futuro da ERC.

Mag 26

ILCOR 2025 - Le Proposte del ERC

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Il mondo della rianimazione cardiopolmonare è in continua evoluzione. Ogni cinque anni, l’International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) pubblica nuovi aggiornamenti basati sulle più recenti evidenze scientifiche. In preparazione alle linee guida ILCOR 2025, attese per la fine dell’anno, l'European Resuscitation Council – ERC ha iniziato a proporre alcuni suggerimenti per il nuovo approccio al BLSD (Basic Life Support and Defibrillation).

Le nuove proposte dell’ERC si basano sui risultati delle revisioni sistematiche condotte da gruppi di esperti internazionali. Il principio guida è sempre lo stesso: salvare più vite possibili riducendo il tempo tra l’arresto cardiaco e l’inizio delle manovre di soccorso.

In questo video andiamo a vedere le attuali proposte rilasciate da ERC.

Sebbene le proposte dell’ERC non siano ancora definitive, esse rappresentano una direzione chiara: rendere il soccorso più efficace, più rapido, più inclusivo e più umano.

Le linee guida ILCOR 2025 saranno pubblicate ufficialmente verso la fine dell’anno e probabilmente quindi, da qui a fine anno, ci rivedremo per ulteriori approfondimenti in merito. Stay tuned.

Feb 12

Slide del mio corso di primo soccorso aziendale

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Benvenuto nell’area riservata del mio corso di Primo Soccorso Aziendale, conforme al D.M. 388/03. Qui puoi scaricare le slide ufficiali del corso, uno strumento utile per ripassare i contenuti fondamentali e migliorare la preparazione in ambito di emergenze sul lavoro.

L’accesso ai materiali è protetto da password ed è riservato ai partecipanti al corso. Se hai ricevuto le credenziali, inseriscile per effettuare il download.

📌 Cosa troverai nelle slide?

  • ✔ Cenni di normativa e obblighi aziendali
  • ✔ Valutazione dell’emergenza e attivazione del soccorso
  • ✔ Tecniche di primo intervento
  • ✔ Utilizzo dei presidi di primo soccorso

Se riscontri problemi di accesso, contattami.

Parte teorica

Lug 02

Cartone animato sulla rianimazione cardiopolmonare

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Nel 2012 la Iredeem ha prodotto un simpatico cartone animato per spiegare, anche ai più giovani, come comportarsi in caso di arresto cardiaco.

Purtoppo il cartone animato poi non è stato mai aggiornato con le linee guida ILCOR2015 e ILCOR2020 per cui è rimasto un po' datato.

Questa è la mia versione modificata per adattarsi alle ultime linee guida

Nov 28

Nel BLSD il GAS non si fa più. E no, non c'entra nulla il COVID

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I protocolli di rianimazione cardiopolmonare vengono aggiornati ogni 5 anni perchè l'unico soggetto al mondo che decide come si fa la rianimazione cardiopolmonare, ILCOR, sulla base degli studi scientifici del quinquennio, modifica le linee guida per permettere una maggiore sopravvivenza ai pazienti.

Nel 2010 ILCOR e a seguire tutti le maggiori società scientifiche mondiali come American Heart Association (AHA) hanno tolto la sequenza del GAS.

E perchè ne parlo ora? Perchè ancora oggi mi ritrovo persone che hanno fatto recentemente corsi di rianimazione cardiopolmonare a cui è stato insegnato il GAS, nell'ultimo periodo con la scusa che "tanto ora il COVID non c'è più".

Ma andiamo con ordine. Che cos'è anzi, che cos'era il GAS?

GAS è un acronimo e sta per: Guardo, Ascolto e Sento, per gli anglofoni "Look, Listen and Feel". Erano tre cose che si facevano per valutare l'attività respiratoria di una vittima in probabile arresto cardiaco ossia per valutare se la vittima respirava.

Nel GAS andavamo a mettere il nostro orecchio vicino alla bocca della vittima e con lo sguardo ne guardavamo il torace di sbiego per vedere se il torace si muoveva (Guardo), per ascoltare eventuali rumori respiratori (Ascolto), per sentire il calore e l'umidità dell'eventuale respiro della vittima (Sento).

Il GAS E' STATO TOLTO DAI PROTOCOLLI NEL PERIODO 2010-2015.

Il motivo? Perchè spesso (circa il 40% degli arresti cardiaci), nei primi minuti, nei pazienti in arresto cardiaco, il paziente fa rumori respiratori. Si chiama in gergo tecnico "gasping", in italiano, respiro agonico. E' un tipo di respiro non valido. La vittima non sta respirando ed è appunto in arresto cardiaco.

Capitava quindi spesso che, i soccorritori, facendo il GAS, sentivano dei rumori respiratori (la A di Ascolto) e quindi ritenevano il paziente in respiro spontaneo e non quindi in arresto cardiaco e non eseguivano o ritardavano l'inizio della rianimazione cardiopolmonare (RCP).

Per cui, ad un certo punto, si è detto : "basta con questo GAS".

Oggi è rimasta quindi solo la G del GAS, guardiamo questo torace di fianco e se non si muove iniziamo la RCP.

Non vi fidate delle mie parole? Vediamo un po' di riferimenti autorevoli:

  • Uno dei primi clinical trial che pone il problema del fatto che il GAS forse non è appropiato. Checking for breathing: evaluation of the diagnostic capability of emergency medical services personnel, physicians, medical students, and medical laypersons, Ann Emerg Med. 1999 Dec;34(6):720-9. doi: 10.1016/s0196-0644(99)70097-1: "Conclusion: Checking for breathing was shown to be mostly inaccurate and unreliable. This diagnostic procedure takes more time than recommended in international guidelines. Therefore CPR training should focus more on the determination of breathlessness. Also, the guidelines for CPR should be revised."
  • Resuscitation, (2005) 67, 187—20: Bystanders often report to dispatchers that victims of cardiac arrest are ‘‘breathing’’ when they demonstrate agonal gasps; this can result in the withholding of CPR from victims who might benefit from it
  • Circulation, 2 nov. 2010, vol. 122: "“Look, Listen, and Feel” removed from the BLS algorithm"
  • The changes in cardiopulmonary resuscitation guidelines: from 2000 to the present, J Exerc Rehabil. 2019 Dec; 15(6): 738–746: Nel parlare appunto delle modifica avvenute nel 2015: "Occasional gasps, which cannot supply sufficient oxygen, are misinterpreted by rescuers as normal breathing. Therefore, in order to avoid the confusion, three steps of breathing check (look, listen, and feel) were deleted from the guidelines."

Nota di colore: l'European Resuscitation Council (ERC/IRC) invece, nelle linee guida 2021 continua ancora ad avere il GAS (se sapete il motivo, scrivetemelo nei commenti) mentre è stato poi rimosso con l'aggiornamento per il COVID in caso di sospetto o confermata infezione da COVID-19.

Ott 29

Riferimenti per le slide di BLSD

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Una lista dei riferimenti a studi e documenti usati per le slide di BLSD

Ott 06

Le mele marce e i numeri del covid

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Qualcuno sembra confuso dal fatto che

variazione degli attualmente positivi = variazione casi totali - morti - i guariti

perchè leggendo questa cosa come

numero degli attualmente positivi + morti + guariti = totale casi

credono che i mezzi di comunicazione stiano alterando la percezione sommando al numero dei positivi, i morti e i guariti.

Ma non c'è (come al solito) nessun complotto ne tentativo di gonfiare i numeri. Semplicemente non si ha ben chiara la definizione di "attualmente positivi" che sono le persone che oggi sono ammalati e questi non sono i nuovi positivi ma sono gli ammalati di ieri a cui tolgo chi da ieri è guarito, chi da ieri è morto e a cui, questa volta si, aggiungo i nuovi positivi di oggi.

Immaginatevi una enorme stanza in cui mettiamo gli ammalati. Come ci si entra? Ci si entra quando si diventa positivi. Come se ne esce? Se si muore o se si guarisce.

Non siete convinti? Passiamo alle mele. Da questo momento in poi:

  • mele = ammalati
  • mele marce = morti
  • mele mangiate = guariti
  • mele comprate = nuovi positivi

Emiliano ieri aveva 57429 mele. Ne ha mangiate 767 e ne ha buttate 16 perchè marce. Oggi Emiliano ha comprato 2257 nuove mele.

Quante mele ha Emiliano? 57429 -767 - 16 + 2257 = 58903 mele.

Oggi Emiliano ha 58903 mele ossia 1474 mele in più di ieri. Ma quante mele ha comprato Emiliano? 2257.

Riscriviamo la frase sopra risostituendo i casi di covid alle mele.

Oggi l'Italia ha 58903 ammalati ossia 1474 ammalati più di ieri. Ma quanti sono i nuovi positivi? 2257.

Se non è chiaro ora, non so che farvi. Non c'è complotto e le definizioni sono chiare, se ci trovate ancora qualcosa di strano la colpa non è del sistema ma è vostra.

Mar 26

Il virus del Covid-19 è stato creato in laboratorio?

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Questa fake news era già in giro dall'inizio. La possibilità che il virus SARS-CoV-2 del Covid-19 fosse stata creata in un qualche laboratorio a Whuan in Cina e da li rilasciata in qualche modo.

Ma la bomba è scoppiata l'altro giorno con la pubblicazione di una puntata del TGR Leonardo del 16/11/2015 dove si annunciava la creazione di un supervirus derivato dal coronavirus.

Cerchiamo allora di capire perchè questa notizia è una fake news.

Innanzitutto il video della puntata di Leonardo è reale, perché si può trovare nell'archivio della RAI quindi questo non è un fake.

Puntata del 16 novembre 2015 del TGR Leonardo

Vediamo allora di capire cosa trattava questo esperimento cinese analizzando l'articolo relativo su Nature dell'epoca.

Partiamo innanzitutto con il dire di non confondersi tra il "vecchio virus" della SARS il SARS-CoV (senza il 2 finale) e quello con il 2 finale, il SARS-CoV-2, che è quello della pandemia attuale.

Lo scopo degli scenziati cinesi era studiare se un virus presente nella sola popolazione dei pipistrelli, il SHC014-CoV, molto simile al SARS-CoV, potesse essere un pericolo per l'uomo se avesse compiuto un salto di specie.

Per fare questo hanno isolato la "chiave" che sul SHC014-CoV attacca le cellule del pipistrello e l'hanno sostituita alla "chiave" che sul SARS-CoV attacca le cellule umane e anche quelle del topo.

Il risultato è stato che anche la chiave sul SHC014-CoV, una volta trasferita sul SARS-CoV, attaccava le cellule del topo e dell'uomo in vitro e che, in vivo, inoculato ai topi causava una sintomatologia polmonare simile alla SARS confermando quindi che anche il virus SHC014-CoV dei pipistrelli, se avesse fatto un salto di specie, sarebbe stato pericoloso per l'uomo.

Ora, cosa ha a che fare tutto questo con l'attuale pandemia di SARS-CoV-2? Niente se non appunto che il sospetto che virus dei pipistrelli, dopo un salto di specie, potevano essere pericolosi anche per l'uomo era reale..

Infatti, il codice genetico del SARS-CoV-2 non ha nulla a che vedere con il prodotto chimerico utilizzato nell'esperimento cinese del 2015 perchè l'innesto della "chiave" nel precedente SARS-CoV sarebbe stata evidente e invece questo innesto non c'è nel SARS-CoV-2.

Vediamo invece cosa dice la scienza rispetto alla provenienza del SARS-CoV-2.

In questo articolo del 2020 su "Emerging Microbes & Infections" si analizza la sequenza dell'RNA evidenziandone mutazioni casuali.

In quest'altro si evidenzia invece come la sequenza genetica dell'attuale virus sia una evoluzione di una versione del virus già presente nei pipistrelli .

Per concludere, questo è lo studio sempre su Nature che dice tante cose ma sull'argomento in oggetto dice che: "However, the genetic data irrefutably show that SARS-CoV-2 is not derived from any previously used virus backbone" ossia i dati genetici mostrano irrefutabilmente che il SARS-CoV-2 non deriva da virus creati in laboratorio.

Quindi, si, se avessero voluto fare un virus in laboratorio, come gli scenziati cinesi del 2015, avrebbero preso il virus SARS-CoV e l'avrebbero modificato.

Ma il SARS-CoV-2 dell'attuale pandemia da Covid-19 non deriva dalla SARS-CoV ma da un qualche virus già presente tra i pipistrelli come ad esempio il RaTG13, identificato nei pipistrelli di tipo Rhinolophus affinis che è, per circa il 96% identico al SARS-CoV-2.

Quindi, concludendo, molto più probabilmente, come dice anche Nature, il SARS-CoV-2 deriva da una mutazione di un virus già presente in natura che si è adattato ad attaccare l'uomo: "Instead, we propose two scenarios that can plausibly explain the origin of SARS-CoV-2: (i) natural selection in an animal host before zoonotic transfer; and (ii) natural selection in humans following zoonotic transfer."

Mar 25

COVID-19, una nuova console di analisi statistica

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Per aiutare e aiutarmi nella comprensione dell'andamento dell'epidemia di COVID-19 in Italia e nelle varie regioni, ho creato un sito raggiungibile all'indirizzo

Covid-19 Logo

https://covid.micso.it

La dashboard contiene una serie di grafici sull'andamento temporale dei vari parametri rilasciati ogni giorno dal dipartimento di protezione civile nazionale oltre ad alcuni dati statistici generali sull'evoluzione della patologia sul territorio italiano.

E' inoltre possibile filtrare i vari dati per singola regione italiana di modo anche da avere l'evoluzione nella propria regione o in altre.

Il sito è attualmente in continua evoluzione e, ogni volta che troverò in giro una statistica interessante, la mia intenzione è di riproporla su questo sito.

L'intento finale è avere una chiara comprensione su quando raggiungeremo il picco, su quale sarà la sua evoluzione e sulle previsioni riguardo il termine di questa emergenza planetaria.