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Torna la paura del WiFi
A Civitanova Marche, l'assessore all'istruzione pubblica Piergiorgio Balboni, ha staccato il WiFi in una scuola primaria della cittadina marchigiana per "risolvere il problema delle onde potenzialmente dannose".
Attendiamo quindi dall'assessore il sequesto di tutti i cellulari degli alunni e degli insegnanti, lo spegnimento di tutte le celle GSM, di tutti gli impianti radio, di frigoriferi, forni a microonde e di tutte le linee ad alta e media tensione sul territorio comunale e, già che ci siamo, alla costruzione di una cupola che sbocchi le scie chimiche e l'abolizione delle vaccinazioni sul territorio comunale.
Assessore, se proprio vuole farsi prendere l'ansia da onde elettromagnetiche, la invito a riflettere su una cosa: come mai a casa mia, se vado in cantina, il mio wifi di casa non prende mentre riesco tranquillamente a telefonare e ad ascoltare Radio Maria?
Decreto del fare, WiFi libero, ma sarà proprio cosi?
Andiamo un momento a leggere e commentare il decreto del fare per vedere se è proprio vero che da domani ci aspetta il WiFi libero su tutto il territorio.
L'articolo in questione è il n. 10 ed ha un titolo emblematico "Liberalizzazione dell'allaccio dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica". Letta cosi sembrerebbe proprio il WiFi libero se non fosse che ci ricordiamo che esiste ancora un anacronistico decreto nato ai tempi della SIP, quando INTERNET non esisteva e quando, per attaccare qualcosa al doppino telefonico ossia alla "rete pubblica" bisognava essere autorizzati ossia che "All'installazione, al collaudo, all'allacciamento e alla manutenzione delle apparecchiature terminali, da eseguire nel rispetto delle norme tecniche vigenti in materia, provvede l'abbonato per mezzo del gestore del servizio pubblico ovvero di imprese titolari di autorizzazione di grado adeguato alla potenzialita' e complessita' dell'impianto"
Questo decreto è stato, ad un certo punto, con il decreto legislativo del 26 ottobre 2010 n. 198 all'art.2 , esteso all'attuale rete pubblica ossia a INTERNET dove "Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica sono tenuti ad affidare i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), che realizzano l'allacciamento dei terminali di telecomunicazione all'interfaccia della rete pubblica, ad imprese abilitate secondo le modalita' e ai sensi del comma 2." Quindi, per installare un router, un access point e comunque qualsisi terminale di comunicazione serviva un omino con il patentino. .
Allora, non è che, per caso, il titolo fa riferimento non tanto al WiFi quanto proprio a questo decreto anacronistoco andando quindi a sanare una cosa giusta ma che nulla ha a che vedere con il WiFi?
E, infatti, poco sotto, al punto 3, si legge: "al decreto legislativo 26 ottobre 2010, n 198 sono state apportate le seguenti modifiche: l'articolo 2. è soppresso."
Quindi il punto 3. dell'art. 10 del decreto del fare dice che per l'installazione di router, modem e access point non e' necessario un'impresa con personale con certificazione per l'installazione di tali apparati. Quindi non c'entra nulla con il WiFi libero ma svincola chi prima installava apparati di rete a far parte di quella lobby di installatori con il patentino.
Passiamo al punto 1 del decreto del fare. Qui è difficile dare un'interpretazione ad un articolo fumoso in quanto il punto dice che "L'offerta di accesso ad internet al pubblico è libera e non richiede l'identificazione personale degli utilizzatori. Resta fermo l'obbligo del gestore di garantie la tracciabilità del collegamento (MAC Address)".
Andiamo per ordine. Innanzitutto da nessuna parte c'è scritto WiFi quindi nel "L'offerta di accesso ad internet al pubblico" per me rientrano ADSL, Fibra, Sky, e cosi via. Quindi da oggi giungla selvaggia? Direi di no, io leggo che "è libera" e infatti, in Italia, l'accesso ad INTERNET non è vietato. Continuando "non richiede l'identificazione personale degli utilizzatori". Ma perchè questo aggettivo "personale" quando bastava dire "non richiede l'identificazione degli utilizzatori". Se non richiede l'identificazione "personale" che identificazione richiede? Non è che questo vuole semplicemente dire che io l'utente lo posso identificare anche con altri modi che non sia quello di trovarmi di persona di fronte all'utente ma con altri sistemi "impersonali" quali il suo cellulare? E se, come prosegue il punto, ho l'obbligo di garantire la sua tracciabilità del collegamento ma senza identificazione, che me ne faccio? Glissando sul MAC Address che è sicurmente un errore da nerd-politichese
il punto 1 ci dice che si può offrire l'accesso ad internet al pubblico, che posso identificare gli utenti con metodi "impersonali" e che ho l'obbligo di tracciarli. Ditemi voi dov'è il WIFi libero.
Punto 2. Ribadendo di nuovo che devo tracciare le sessioni, "la traccia delle sesione", "ove non associata all'identità dell'utilizzatore, "non costituisce trattamento di dati personali...". Quindi, dato che lo traccio, ma non so chi è perchè conosco solo il suo numero di telefono e non altri dati identificativi, allora quelle sessioni non rientrano nei dati personali e quindi non sono soggette a privacy, non devo ottenere dall'utente un'autorizzazione al trattamento dei dati personali ne l'utente ne può richiedere la cancellazione.
Quindi al punto 2 il decreto del fare ci dice che le tracce degli utenti non sono dati personali. Niente WiFi libero.
Ultima parte del punto 2, gli alberghi, campeggi, e tutti gli esercizi che fanno altro e che, a margine, offrono il collegamento ad internet, non sono INTERNET POINT e quindi non hanno tutta una serie di obblighi che gli INTERNET POINT hanno quale la richiesta di autorizzazione alla questura e cosi via.
Concludendo, alcuni punti sono stati chiariti, dati personali al fatto che gli alberghi che offrono WiFi non sono INTERNET POINT ed è stato rimosso un anacronistico obbligo riguardo l'installazione degli apparati. Ma il WiFi libero dov'é?
Quando il copia e incolla fa danni
Stavo girovagando per il web alla ricerca di articoli di testate giornalistiche che parlano delle nostre aree wifi in giro per l'Italia quando mi sono imbattuto in un articolo di abruzzo24ore.tv relativo all'area WiFi hotspot di Controguerra e l'occhio mi è caduta su questa frase "scritta" dal giornalista di turno
"Considerate che, da prove che ho fatto, copre dalla scaletta della madonna delle grazie fino ad arrivare addirittura, all'aperto, al giardino di casa mia."
Indovinate di chi è il giardino citato nell'articolo?
Infatti il 90% dell'articolo "scritto" dal giornalista, compresa la frase sopra riportata, proviene da qui.
Il copia e incolla senza rileggere fa SEMPRE tanti danni.
Area Wifi a Controguerra, resoconto dei nostri primi tre anni
Giunto al termine del mio mandato come consigliere comunale di Controguerra, volevo tracciare un resoconto di uno dei progetti di cui mi sono occupato nella mia funzione istituzionale, ossia quella dell'HotSpot WiFi situato al centro della piazza principale del nostro paese e lo volevo fare con alcuni grafici di utilizzo dello stesso.
Per chi ci legge e non conosce il nostro paese, tenete presente che siamo un paesotto di meno di 2.500 abitanti per cui non c'è da aspettarsi chissà che ma, comunque, nel nostro piccolo, posso dire da subito che l'area WiFi ha avuto pieno successo. Vediamo perchè.
Le statistiche coprono il periodo aprile 2010, data dell'installazione dell'area a marzo 2013. Nel primo grafico si evidenzia il numero di attivazioni mensili di nuovi utenti nell'area.
Tenendo conto che per ottenere un accesso bisogna andare in comune, presso l'ufficio protocollo, e guardando anche il grafico delle utenze cumulative, direi che la crescita è stata abbastanza costante a parte il picco iniziale
Il successivo grafico riporta il numero di connessioni eseguite nell'area Wifi, in blu, e il numero di ore, in arancio, di connessione che le utenze sono state online utilizzando il collegamento INTERNET del comune
Per concludere, l'ultimo grafico riporta i Gbyte di traffico consumati dagli utenti nell'area WiFi, mese per mese, in blu, e, avendo come riferimento un contratto telefonico di traffico dati, come quello Wind, di 5 euro al mese per 1 Gbyte di traffico, in arancio, il corrispettivo valore in euro che, mese per mese, gli utilizzatori della rete Wifi hanno risparmiato al posto di utilizzare il loro contratto dati con l'operatore telefonico.
Per cui, si può dire che, dalla sua nascita, l'area HotSpot WiFi del comune di Controguerra ha fatto risparmiare ai cittadini, turisti e a tutti gli utilizzatori, qualcosa come circa € 9.500,00 di traffico telefonico.
Speranze per il futuro? Beh, visto il buon andamento del progetto, spero che la prossima amministrazione voglia espandere l'area di copertura ad altre zone del nostro territorio in modo da permettere ad un maggior numero di utenze di accedere a questo servizio e che la modalità di richiesta di accesso venga semplificata passando dall'attuale passaggio per l'ufficio protocollo del comune, ad una registrazione online semplificata.
Ubiquiti mFi, la domotica come l'avete sempre sognata
Si sa, Ubiquiti tira sempre fuori dei prodottini simpatici ma questa volta, in un colpo solo ha tirato fuori dal cilindro un'intera famiglia di prodotti pensati per l'integrazione tra gli apparati elettrici della nostra casa e della nostra azienda e il mondo dell'informatica e INTERNET.
La famiglia mFi che promette la possibilità di controllare, monitorare e gestire centralmente gli apparati elettrici che usiamo e gli spazi in cui viviamo ogni giorno.
Dato che le immagini valgono più di mille parole eccovi i primi elementi dell'architettura mFI.
Volete accende e spegnere i vostri apparati da remoto, a fronte di certi eventi o semplicemente monitorare il loro consumo? La ciabatta mFi fa per voi (anche se le faccine delle prese americane non si possono proprio vedere)
Avete bisogno di controllare il movimento nei vostri locali durante l'orario notturno? Il sensore di movimento fa per voi.
L'apertura e chiusura di porte? Eccolo qua.
Il passaggio e l'assorbimento di corrente in apparati e strumenti elettrici. Voilà.
Ovviamente tutto gestito, monitorato e loggato dal software remoto grazie al fatto che tutti questi appena visti e tanti altri sono apparati di rete.
Eccovi il video di presentazione del prodotto, forse un po' troppo fuffoso, ma possiamo anche concedere qualche fronzolo inutile in tutto questo ben di Dio.
http://www.youtube.com/watch?v=fPFcH3T2_nI
Siete pronti per entrare nel futuro?
Foto plagio Wireless
Questa è Controguerra, provincia di Teramo, duemilaquattrocentosessantatre abitanti.
Questa è la mia piazza. Mia in senso figurato ovviamente anche se, essendo attualmente consigliere comunale, mi permetterete di sentire il mio territorio un po' più mio. Quella li dietro è la mia banca, BancaTercas, Tercas stà per Cassa di risparmio della provincia di Teramo. Quello è il mio bancomat dove ogni tanto prelevo il contante.
Questo è il cartello disegnato da Pierluigi, un grafico professionista, per pubblicizzare il servizio WiFi presente sul territorio comunale. Questa foto l'ho fatta io per l'articolo pubblicato su questo blog il 5 maggio 2010 per pubblicizzare appunto la nascita di questo servizio sul nostro territorio.
Ora seguitemi, prendiamo una macchina virtuale e spostiamoci di 500 Km verso nord. Qui troviamo Brescia, profondo nord, secondo Wikipedia, centonovantaquattromila e rotti abitanti
Ehi, un momento. Qualcosa non quadra. Avevo sentito parlare di fratelli siamesi ma qui si esagera. E poi, diciamoci la verità, la Tercas che apre uno sportello bancario a Brescia proprio non ce la vedo.
Eppure è cosi che ci presenta Brescia e il suo WiFi "urbano" ben due articoli, uno su IL giornale di Brescia
e uno su Brescia Oggi.
I due giornali mi scuseranno se rubo delle schermate del loro giornale online ma d'altra parte li c'è una MIA foto rubata e pure ritoccata e quindi mi sento in diritto di dover replicare con prove fotografiche.
Passando dal faceto al serio, riassumiamo la situazione per chi si fosse messo in ascolto solo ora. Qualcuno ha rubato la mia foto, ha ritoccato un cartello creato da un grafico professionista e l'ha fatto passare per una foto che mostra il segnale che indica le zone di Brescia dove è attivo il WiFi.
Non so a voi ma a me questa sembra una cosa veramente triste. Ci voleva tanto a fare una foto di una piazza di Brescia e fotoshopparla con un cartello non copiato da altri operatori del settore? No, è più facile digitare su Google Images "Wifi Piazza Cittadino" e rubare una foto, tanto chi se ne frega.
Beh, a me frega, come proprietario della foto, come consigliere comunale e per rispetto del professionista che ha perso ore di lavoro a creare quel cartello e per l'azienda che ha messo su il WiFi a Controguerra e che non è wifiurbano.it ma wi4free.com.
Per questo motivo ritengo doveroso una mail chiarificatrice da parte dell'amministrazione comunale di brescia a cui manderò via mail la richiesta di spiegazioni e, per lo meno, la richiesta di scuse con la speranza che queste arrivino e mi sia permesso di pubblicarle online.
Da parte mia ho la quasi certezza che l'amministrazione di Brescia sia estranea a tutto questo come anche, ovviamente i giornali che hanno risprodotto la foto. Un sospetto su chi sia il plagiatore ce l'ho, ma per rispetto di chi fa il Wireless Internet Service Provider seriamente, mi astengo dal lanciare accuse.
Se arriveranno news in proposito e mi permetteranno di renderle pubbliche, ve ne renderò conto.
Effetti del Wifi sulle cellule celebrali.
Se il WiFi produce tali effetti sulle cellule celebrari da far si che qualcuno possa dichiarare cosi tante cavolate in cosi poco tempo, allora c'è veramente da aver paura.
Ma estraiamo alcune perle di saggezza da questa intervista ad un chiaro esperto del settore che purtroppo è rimasto però esposto, per troppo tempo, ai danni delle terribili onde della "viiiiirless adsl".
"perchè mentre l'AIDSL che ognuno di noi può tenere in casa è sulla media di 5 vatte eee un ricevitore non è che faccia più di tanto, quella che è un ricetrasmettitore, satellitare tra l'altro, poi verrebbe addirittura alimentata con sfibbre ottiche, cioè si presume che quella li, nel prossimo anno, anno e mezzo, diventino 40, 50 chilowatt di potenza".
"E' stato riscontrato che questa frequenza che c'ha la ADSL è leggermente inferiore alla trasmissione dei cellulari però fa altri danni rispetto a quelle che possono fare quelle dei telefonia. Questa qui dovrebbe... arriva a colpire....quella frequenza riesce a colpire, come elettromagnetismo, le cellule ROSSE cioè diciamo i globuli rossi".
"E specialmente i bambini che hanno un VESS molto veloce, molto grande, riesce a fargli insorgere la leucemia con una velocità abbastanza impressionante. Si parla, dicono gli esperti in materia, da sette mesi, un anno, un anno e mezzo, un bambino è leucemico."
Non mi credete? Date allora ascolto all'esperto.
Anche Corropoli ha il suo WiFi gratuito
Da Sabato anche il comune di Corropoli (TE) ha il suo WiFi. Tutto questo grazie ad un HotSpot del sistema Micso Wi4Free che copre attualmente l'intera piazza Piè di Corte e che permette, da questo luogo, di accedere gratuitamente ad INTERNET.
Una novità e una semplificazione, al contrario dell'hotspot della vicina Controguerra, è che, a Corropoli, non sarà necessario neanche passare in comune per ottenere la card con lo username.
Infatti, direttamente dalla pagina di login che apparirà su qualsiasi browser nel tentativo di visualizzazione un qualsiasi sito, sarà possibile registrarsi tramite l'inserimento di un numero di cellulare e ricevere, via SMS, le credenziali di accesso.
Attualmente ogni singolo utente potrà navigare fino a 4 ore al giorno per la durata di 6 mesi rinnovabili, ovviamente, attivando una nuova registrazione.
Con questa azione l'amministrazione comunale ha voluto dare voce al notevole interesse dimostrato dalla cittadinanza nei confronti della possibilità di accedere ad INTERNET da luoghi pubblici e di aggregazione. Si è ovviamente iniziato dalla piazza Piè di Corte che è oggetto di numerose manifestazioni estive e principale luogo di aggregazione della cittadinanza.
Ovviamente non è detto che il sistema non venga esteso, nel seguito, anche ad altri luoghi del territorio comunale e, in tal caso, sarà mia premura darvene atto su questo blog.
Struttura del file .net di Radio Mobile
I risultati di un sabato pomeriggio passato a studiare la struttura del file binario .net del software di simulazione di propagazione delle onde elettromagnetiche Radio Mobile in cui sono racchiuse tutti i punti e le caratteristiche elettromagnetiche di ogni apparato che poi vengono usate da questo software per generare le simulazioni di copertura.
Per questo studio ho usato un file binario di esempio guardandolo con un xxd e di un file .bas di Visual Basic che si trova sul forum di supporto del programma.
Purtroppo il file .bas fa riferimento a file .net nella versione 2000 e 3000 mentre i file generati dalle ultime versioni di Radio Mobile mostrano come numero di versione 4000.
Scrivo qui le mie conclusioni e le parti ancora ignote che spero prima o poi di colmare.
Il file inizia con una struttura di intestazione formata da 10 byte
[code lang="perl"]# HEADER STRUCTURE - Len 10 bytes# VERSION ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# NETWORK ELEMENTS ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# UNIT ELEMENTS ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# SYSTEM ELEMENTS ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),[/code]
dove, tra parentesi, ho trascritto la struttura come vista dalla funziona pack/unpack di Perl e, di seguito, come vista dal Visual Basic.
Usando un po' di codice e, in particolare queste righe
[code lang="perl"]my $HeaderLen = 10;my $HeaderPack = 'fsss';
my @HeaderItems = qw/version networkCount unitCount systemCount/;
struct( HeaderType => { map {$_ => '$'} @HeaderItems } );
# read and unpack the header
my @struct = unpack($HeaderPack,$f->get_bytes($HeaderLen));
my $header = new HeaderType(map {$HeaderItems[$_] => $struct[$_]} (0..@HeaderItems-1));
print Data::Dumper::Dumper($header);[/code]
dove $f è un oggetto della classe File::Binary che punta a un file .net aperto in lettura, si ottiene la seguente struttura autoesplicativa
[code lang="perl"]$VAR1 = bless( {'HeaderType::systemCount' => 25,
'HeaderType::version' => '4000',
'HeaderType::unitCount' => 200,
'HeaderType::networkCount' => 50
}, 'HeaderType' );[/code]
che indica appunto il numero di versione e lo spazio assegnato e utilizabile per i network, i punti (unit) e i tipi di sistemi (system) gestibili da questo file .net.
Proseguendo nella lettura del file binario, subito dopo, si trova, ripetuta tante volte per quante sono il numero di punti nel file, la seguente struttura lunga 44 bytes
[code lang="perl"]# UNIT STRUCTURE - Len 44 bytes</pre># LON ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# LAT ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# H ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# ENABLED ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# TRANSPARENT ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# FORECOLOR ([l] signed long - VB Integer type - 4 bytes),
# BACKCOLOR ([l] signed long - VB Integer type - 4 bytes),
# NAME ([A] ASCII string - VB String*20 - 20 bytes),[/code]
quindi segue la definizione dei system, con la seguente struttura, lunga 50 byte
[code lang="perl"]# SYSTEM STRUCTURE - Len 50 bytes# TX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# RX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# LOSS ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# ANT ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# H ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# NAME ([A] ASCII string - VB String*30 - 30 bytes),[/code]
ripetuta tante volte per il numero di system definiti nell'header.
Dopo di questo il file .bas riportava di due strutture di byte di forma matriciale bidimensionale di dimensione pari al prodotto tra il numero di unità e quello di reti. Io ne ho trovate invece, nella versione 4000, tre. Il file VB identifica la prima come net_role e la seconda come net_system. Probabilmente identificano in che network è situata ogni unit e con che sistema radio. Ovviamente è da investigare.
Subito dopo arriva la definizione dei network con una struttura di 72 byte
[code lang="perl"]# NET STRUCTURE - Len 72 bytes# MINFX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# MAXFX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# POL ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# EPS ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# SGM ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# ENS ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# CLIMATE ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# MDVAR ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# TIME ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# LOCATION ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# SITUATION ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# HOPS ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# TOPOLOGY ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# NAME ([A] ASCII string - VB String*30 - 30 bytes),[/code]
ripetuta tante volte per quanti network sono definiti nell'header.
Segue quindi una struttura denominata Coverage che, sostanzialmente contiene i parametri della finestra "Single Polar Radio Coverage" di Radio Mobile.
La struttura, lunga 74 byte è cosi fatta
[code lang="perl"]# COVERAGE STRUCTURE - Len 74 bytes# DMAX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# THMIN ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# THMAX ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# THINC ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# ANTAZT ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# FILE ([A] ASCII string - VB String*20 - 20 bytes),
# TRESHOLD ([s] signed short - VB Integer type - 2 bytes),
# LEVEL ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# AREA ([S] unsigned short - VB Boolean - 2 bytes, non credo bool)
# CAREA ([l] signed long - VB Integer type - 4 bytes),
# CONTOUR ([S] unsigned short - VB Boolean - 2 bytes)
# CCONTOUR ([l] signed long - VB Integer type - 4 bytes),
# VHS ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# VHT ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# DMIN ([f] single-precision float - VB Single type - 4 bytes),
# VCOL ([l] signed long - VB Integer type - 4 bytes),[/code]
e probabilmente è qui, per la gestione delle copertura in batch. Segue infine un signed-short di 2 byte con la lunghezza di una stringa che contiene il percorso al file .map che segue subito dopo e, successivamente a questa stringa, si entra in un loop finchè non finisce il file o i successivi 2 byte non sono zero, in cui si legge un signed-short di 2 byte che contiene la lunghezza della successiva stringa che contiene il percorso ad ogni singola picture da aprire all'apertura del file .net.
Indi, almeno per il file VB, c'è il caricamento di una matrice di single di grandezza pari al prodotto tra il numero di unità e quello di reti, quindi un elenco che identifica le icone di ogni unit, di tipo byte e di lunghezza uguale al numero di unit e, per finire, delle lineLossPerMeter di tipo single di lunghezza pari al numero di system.
Il problema con quest'ultima parte è che, a parte non aver identificato bene le strutture, e questo è da fare, ma il fatto è che, mentre per il file VB, il file .net dovrebbe essere finito, nella realtà c'è dell'altra roba, tra cui un percorso ad fantomatico file landheight.dat che sembra pure roba obsoleda.
C'è ancora da studiare ma ovviamente, se qualcuno ne sa più di me, si faccia avanti.