Escursione sul Monte Vettore e Lago di Pilato

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Tempo di lettura: 7 min

Oggi vi porto su una delle vette più suggestive dell'appennino umbro-marchigiano, quella del monte Vettore. Di ritorno da tale vetta andremo a visitare uno dei luoghi più magici e misteriosi del complesso dei monti Sibillini, il lago di Pilato, cosiderato già dal XIII secolo, luogo di maghi e negromanti, il cui nome deriva dalla leggenda che lo vuole tomba di Ponzio Pilato.

Il giro ripercorre quello fatto ieri da me e da maury con partenza da Forca di Presta a quota 1534 per raggiungere poi il rifugio Zilioli a quota 2240 e da li poi la vetta del monte Vettore a quota 2476 (percorso giallo). Infine si ridiscendere e, sempre dal rifugio, si  raggiungere quindi il lago di Pilato a quota 1946 (percorso blu) tornando poi sui propri passi fino a Forca di Presta (percorso verde).

Tecnicamente parlando il sentiero da percorrere è prevalentemente escursionistico (E) con alcuni tratti di tipo alpinistico soprattutto nella discesa al lago di Pilato dove, in alcuni punti, bisogna usare le mani per superare dei brevi dislivelli ma nulla che un adulto con un minimo di preparazione fisica non possa superare.

La preparazione fisica è invece richiesta e conviene essere allenati sul trekking o su altri sport soprattutto a causa della notevole durata del percorso, oltre 6 ore di cammino per 12 Km di tragitto per  1000 metri di dislivello per raggiungere la vetta del Vettore a cui si sommano altri 400 metri dal lago di Pilato al rifugio Zilioli.

Se si aggiunge la caratteristica che rende suggestivo il percorso ossia la assoluta completa mancanza di alberi e quindi di ombra che costringe a portarsi dietro un notevole quantitativo d'acqua (almeno tre litri) tutto questo porta a consigliare il percorso ad adulti o ragazzi sopra ai 16 anni con una buona preparazione atletica.

Il percorso, almeno quello fino al monte Vettore, è facilmente seguibile ed è impossibile perdere la via. Si possono scegliere scorciatoie o brevi tratti più lunghi ma a pendenza minore ma, alla fine, la strada è unica senza possibilità di errore.

Altrettanto facile, una volta scesi, è la risalita dal lago di Pilato. Lievemente più impegnativa è la discesa verso il lago. Il primo tratto è completamente erboso senza un sentiero segnato ma il punto di arrivo è perfettamente visibile in ogni momento e quindi si può scegliere come scendere verso il canalone che porta al lago. Da quel punto, vi è un tratto non perfettamente visibile ne semplice che risulta essere quella parte di tipo alpinistico che citavo sopra ma di questo ve ne parlo dettagliatamente più sotto.

Partenza, come dicevo, attorno alle 9:00 non prima di aver fatto visita al rifugio degli alpini per farsi preparare un paio di panini con il Ciauscolo

Forca di presta

Ma il diavoletto è dietro l'angolo. Avrei proprio desiderato assaggiare questo tipico salame e invece, quando siamo arrivati noi, causa assalto di turisti imprevisto la sera prima, il pane era finito e quindi abbiamo dovuto rinunciare a questa prelibatezza marchigiana. Per fortuna, da bravo informatico, avevo un paio di frittelle di backup nella sacca.

Il primo tratto di salita è veramente dura soprattutto perchè si è appena partiti e i muscoli sono ancora freddi. Ma è altrettanto vero che il panorama diventa subito fantastico con alla sinistra la valle di Castelluccio di Norcia e la sua Piana Grande, famosa per i colori nel periodi di fioritura. Anche noi, nonostante questo periodo sia ormai passato, possiamo ammirare i rossi dei papaveri e l'azzurro delle famose lenticchie di Norcia.

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Alle spalle troviamo invece la sezione più settentrionale dei monti della Laga fino, in fondo, a riuscire a scorgere il Gran Sasso d'Italia con il suo corno Grande

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Ovviamente, il vostro affezionato blogger, già in carenza di ossigeno e sopraffatto da queste bellezze dimentica di accendere il suo fidato Garmin Forerunner 305 e questo ricordo gli sovviene solo dopo qualche minuto prendendosi il primo cazziatone di Maury per la sosta fuori programma appena partiti.

Appena partito da Forca di Presta avevo dimenticato come al solito di far partire il Garmin Forerunner 305 (foto di maury.it)

Dopo questo primo tratto in cui la pendenza fa subito la differenza tra chi è in e chi è fuori forma, si affronta la parte centrale della salita al rifugio in cui, vuoi per i muscoli finalmente caldi, vuoi per una pendenza leggermente inferiore, si procede un po' più velocemente. Siamo vicini al Vettoretto a quota 2052, una piccola collinetta che ci porta su Pratopulito, un pendio a pendenza minore con fondo in parte ghiaioso.

Ed è da questo pendio che intravvediamo, in lontananza, la nostra prima meta, il rifugio Zilioli.

Pratopulito

Purtroppo anche qui, più ci avviciniamo, e più la pendenza aggiunta al fondo sdrucciolevole inizia a farsi sentire. L'ultimo tratto prima del rifugio è veramente ripido con fondo detritico e si fa veramente fatica a raggiungere l'agognata meta che sembra li, ad un tiro di schioppo.

Arrivati, d'obbligo un riposino veloce e giusto il tempo per la foto di rito con TUX d'alta quota. Abbiamo infatti deciso di portare la famosa mascotte del TeLUG a fare questo viaggetto con noi.

Riposo davanti al Rifugio Zilioli di Maurizio Emiliano e TUX (foto di maury.it)

La pausa è veramente breve ma la sorpresa è dietro l'angolo. Spostandoci sulla destra e percorrendo pochi metri raggiungiamo la sella della Ciaule che ci apre la visuale sul versante nord da cui possiamo ammirare una vasta valle circondata dalle montagne.

Panorama sulla salita che porta alla cima del Monte Vettore

Muovendo l'occhio da sinistra verso destra troviamo Punta del Prato Pulito,  la Cima del Lago, la Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo. Sulla destra sovrasta l'orizzonte la cima del monte Vettore, metà che ci apprestiamo a raggiungere.

Come si vede sulla destra, il percorso per la vetta è ben delineato ma la mancanza di punti di riferimento la fa sembrare molto vicina ma cosi non è. La vetta si raggiunge infatti, seppur con pochissime difficoltà, dopo tre quarti d'ora di cammino.

Ma ne vale veramente la pena perchè da li il panorama è veramente mozzafiato e, guardando verso sud la catena dei monti della laga e il corno grande sono li di fronte a noi

Panorama dalla Cima del Monte Vettore lato Nord

mentre affacciandoci verso nord, ai nostri piedi troviamo la nostra prossima meta, il lago di Pilato.

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Dopo la foto di rito in vetta con Maurizio e TUX

Emiliano e Maurizio sulla vetta del Monte Vettore (foto di maury.it)

torniamo quindi sui nostri passi fino alla sella delle Ciaule e partiamo per la seconda parte della giornata, il lago di Pilato. Come dicevo sopra la prima parte del percorso non è segnata ma questo non rende difficoltoso il tragitto, l'unica cosa da fare è scendere nel modo che si preferisce nella grande conca erbosa fino a raggiungere il canalone a valle

Sulla strada verso il Lago di Pilato guardando il Pizzo del Diavolo

A questo punto all'ingresso del canalone, invece che calarci dentro, ci avventuriamo su un sentiero appena accennato sulla destra che costeggià questo canalone. In realtà, al ritorno, abbiamo preso un percorso alternativo che ci ha portato poco sotto il primo canalone. Si può tentare di scendere dal primo gradone di questo canalone e poi prendere il percorso a destra forse più agevole della via dell'andata consigliataci però da uno che sembrava conoscere bene la zona.

In ogni caso si raggiungono infine delle rocce su cui è necessario appoggiarsi per scendere ma, in ogni caso, la strada da fare a questo punto è chiara, seppur in un paio di punti leggermente difficoltosa.

Superato questo brevissimo tratto leggermente difficoltoso ci si trova su un canalone ghiaioso posto a destra del Lago Pilato, che con una lieve pendenza, ci permette di gustare al meglio una veduta d'insieme del lago

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prima dell'arrivo. A questo punto gli ardui esploratori si prendono il meritato riposo, mangiano il lauto pranzo, fanno la foto di rito sul bordo del lago

Foto ricordo di Emiliano, Maurizio e TUX sulle sponde del Lago di Pilato (foto di maury.it)

e incontrano il famosissimo Chirocefalo di Marchesoni

Il Chirocefalo di Marchesoni nelle mani di Maurizio (foto di maury.it)

minuscolo crostaceo che vive solo qui al lago di Pilato.

Non resta che risalire faticosamente ma in modo più semplice verso il rifugio Ziolioli e ripercorrere in una interminabile discesa la mulattiera che ci riporta a Forca di Presta alle 17:30.

Prima di concludere volevo analizzare con voi il percorso registrato dal mio Garmin. Qui trovate il percorso su Google Earth con altimetria e tabella dei vari passaggi

[deltazoom=-1;gpxelevationcolor=green;gpxcheckpointinterval=1;gpxcheckpointtable=show]

Lo stesso percorso su Garmin Connect

e su GPSies

Se si osservano attentamente i percorsi si noterà come, in alcuni punti il percorso di andata sia differente da quello del ritorno. In risalto spicca subito la differenza nel primo tratto della discesa dal rifugio verso il lago in cui, come dicevo, non c'è tracciato ma solo una conca erbosa in cui la discesa e la salita si fanno zigzagando più o meno a seconda della forza che si ha nelle gambe. Subito dopo si nota una leggera differenza di percorso tra l'andata e ritorno proprio all'imbocco del canalone

che come dicevo sopra è dovuto al fatto che all'andata abbiamo subito deviato verso destra evitando completamente il canalone mentre al ritorno abbiamo seguito il percorso più agevole e ci siamo ritrovati su di un dislivello che abbiamo dovuto poi risalire seppur in modo agevole. Ma ammetto che all'andata, farlo in discesa sarebbe stato più complicato.

Noterete inoltre una breve deviazione, nei pressi del rifugio, verso sinistra. Infatti la nostra idea iniziale, dopo la vetta del Vettore era quella di raggiungere la cima del Redentore ma, dopo qualche centinaio di metri mi sono accorto che il percorso era fuori dalla mia portata in quanto si trattava di camminare sul filo del crinale con a destra e sinistra ampii strapiombi. Date un'occhiata qui per capire di cosa parlo.

Ah, dimenticavo, a conclusione della giornata non si poteva non festeggiare la conclusione della traversata di fronte a qualcosa di fresco, birra per maury, menta per me, e il TUX a guardare.

Bevuta dissetante alla fine della escursione (foto di maury.it)

Per guardare i paesaggi e i momenti di questa escursione puoi visitare il mio album fotografico o quello di maury su Flickr.

14 thoughts on “Escursione sul Monte Vettore e Lago di Pilato

  1. Gran bel resoconto... che a dire il vero ha rafforzato la sensazione che una simile impresa sia al di sopra delle mie forze. :-/ Posso chiederti il nome dell'applicazione che hai utilizzato per creare le foto panoramiche?

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    Emiliano Bruni Reply:

    Grazie. Mah, alla fine è solo un problema di fiato. Comunque sabato 30 andiamo all'infernaccio e li problemi non ce ne sono visto che è una passeggiata veramente semplice. L'applicativo è quello standard che ho dentro ad Android per fare le foto. Insieme al modo singolo ha anche la modalità panoramica che fa tutto da sola e crea automaticamente la panoramica. L'unico difetto è che non ho le singole foto scattate ma solo il risultato finale.

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  2. Pingback: Monte Brancastello via Vado di Corno in notturna

  3. Ciao Emiliano.......sono Massimo, a Giugno andrò, con un gruppo locale appassionati di montagna,al Rifugio degli Alpini ed attivare due escurzioni, M.Vettore e M.Patino, pertanto mi stò documentando......così facendo mi sono imbattuto in questo tuo " diario di bordo ". Lo trovo molto dettagliato ed utile come guida, con riferimenti precisi..........non ho mai usato nelle mie piccole escursioni un navig. GPS da Trekking, volendo usare tale strumento........quale marca e tipo consoglieresti. OK Emiliano hai altri " diari di bordo " da consultare ? Ciao Massimo.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Ciao Massimo. Sicuramente il Garmin 305 è uno dei migliori e ti permette anche di rilevare il battito cardiaco oltre che il percorso. Trovi qui una mia recensione

    https://blog.ebruni.it/blog/2009/04/garmin-forerunner-305-prova-su.html

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  4. salve faccio parte di un gruppo scout di modena, avrei bisogni di consigli per fare un itinerario di 4/5 giorni che passase per il lago di pilato e che includesse posti dove piantare le tende per la notte.
    mi potrebbe aiutare in qualche modo?
    mi sarà di grande aiuto

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    Emiliano Bruni Reply:

    Se sei su facebook, puoi provare su questo gruppo https://www.facebook.com/groups/trekkinginabruzzo/

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  5. Ciao!
    Bel racconto, belle foto, bellissimi posti.
    Andarci con i bambini piccoli come la vedi?
    Completa pazzia oppure con un po' di organizzazione si può fare?
    Ciao e grazie,
    Valentino.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Per il vettore zero problemi, tranne la salita. Il lago di pilato dipende dall'età dei bimbi perchè ci sono un paio di punti dove bisognerà tenerli per mano se sono sotto i 10 anni.

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  6. ciao,
    non ho capito quanto occorre per arrivare solo alla cima del vettore.
    complimenti per l'escursione, io la feci tanti troppi anni fa ed ora ci volevo portare mia moglie.
    ciao

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  7. Proprio un bel resoconto anche a distanza di anni dal tuo articolo sul blog. Io sono partito invece che da forca di presta a Foce di Montemonaco ma non sono arrivato fino al vettore...quella parte mi manca! Ciao e grazie del resoconto.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Grazie a te per il commento. E buon divertimento con le prossime escursioni sui sibillini.

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