Nessun albero da tagliare contro le prostitute. Solo rovi ed erbacce.

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Tempo di lettura: 3 min

Non so se capita anche a voi ma ormai io, quando leggo una notizia qualsiasi, soprattutto se sensazionalistica, cerco di convincermi che solo il 10% di quello che dicono è vero. Questo perchè quando le notizie mi toccano personalmente sono sempre cosi: completamente gonfiate e spesso solo con un bricciolo di verità.

L'ultima? Arriva prima al mio collega che me la legge, sapendo il mio interesse sull'argomento e poi arriva anche a me e fa più o meno cosi

COMUNICATO STAMPA - CLAMOROSO IN ABRUZZO: GLI ALBERI DIETRO AL RACKET DELLA PROSTITUZIONE! LE ISTITUZIONI TAGLIERANNO MIGLIAIA DI SALICI E PIOPPI SUL TRONTO, UN BOSCO GRANDE QUANTO 30 CAMPI DI CALCIO, PER...FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE.

WWF, LIPU e Pro-Natura: stupefatti e allibiti

Favoreggiamento della prostituzione: rei di questo grave reato migliaia di alberi verranno presto passati per le motoseghe lungo il Fiume Tronto, nel versante abruzzese. Dalla festa dell'Albero, promossa in questi anni per sensibilizzare i giovani alla difesa della natura, con nonchalance gli stessi enti sembrano ora voler passare a…fare la festa all'albero.

Dopo appostamenti, indagini (ma non pedinamenti, in considerazione della natura dei soggetti indiziati) sono alcuni enti ed istituzioni, tra cui la Regione Abruzzo, a stabilire che gli alberi, rei di essere nati e cresciuti lungo il loro habitat naturale, il fiume Tronto, offrivano rifugio alle decine di prostitute che vengono sfruttate lungo la Bonifica del Tronto.

E via più o meno sullo stesso tono.

Quindi, si stà dicendo che per combattere le prostitute si taglieranno gli alberi? Ma da dove arriva questa notizia?

Cercando un po' per INTERNET non approdo a nulla, o meglio, approdo a siti che, più o meno, rilanciano questo comunicato stampa.

C'è chi riporta esclusivamente il comunicato stampa, chi aggiunge qualcosa asserendo che i comuni interessati sono "i comuni di Ancarano, Controguerra, Colonnella e Martinsicuro", chi ci aggiunge l'immagine della nostra ordinanza antiprostituzione, chi, per fare più impressione converte i 30 campi di calcio con 300.000 metri quadrati.

Insomma, tante voci che in realtà sono sempre e solo una, quella della LIPU e del WWF. Ma dov'è la notizia originale? Quella in cui la regione Abruzzo, il consorzio bonifica del Tronto o qualcun'altro dichiara di voler tagliare questa foresta amazzonica?

Ma soprattutto dov'è questa foresta visto che, chiunque abbia attraversato la SP1 del Tronto, sa benissimo che questa foresta non esiste? Basta anche vedere il mio video delle prostitute riprese da Google Maps.

Beh, la notiza "originale" non c'è perchè non esiste. Per rendersene conto, prima di pubblicare e rilanciare un comunicato stampa allarmistico era quello che ho fatto subito io, chiamare il sindaco di Controguerra che mi ha confermato che da questa mattina riceveva telefonate di testate giornalistiche che chiedevano spiegazioni e la spiegazione è molto semplice e molto più logica del fatto che qualcuno abbia potuto pensare di abbattere alberi per debellare la prostuzione.

Semplicemente ci sono delle aree demaniali "INCOLTE" nei pressi del fiume Tronto, piene di erbacce, rovi e quant'altro che qualche volta sono anche usate dalle prostitute per infrattarsi. Visto che molti cittadini si sono lamentati per questo fatto ma soprattutto per il degrado di queste aree di competenza del consorzio di bonifica, è stato chiesto al consorzio di rimuovere le "ERBACCE" e di dare una pulita a questi terreni.

Altro che foresta amazzonica da abbattere, ahahahhahahah

UPDATE: Ho trovato la notizia originale che, come vedete, non parla assolutamente di alberi ma di vegetazione. Si, ad un certo punto parla di "disboscare il lungo Tronto" ma, anche dalla foto a corredo dell'articolo, si vede che non di alberi si tratta ma di canne e rovi. Probabilmente qualcuno che non ha mai visto, neanche da lontano il fiume Tronto ha pensato bene di dare aria alla bocca.

23 thoughts on “Nessun albero da tagliare contro le prostitute. Solo rovi ed erbacce.

  1. Prima di lanciarmi nel giornalismo, darei una ripassata a grammatica ed ortografia. Suggerisco di cominciare con gli accenti (sò, stà), per poi passare ai troncamenti (beh).
    Buon lavoro

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    Emiliano Bruni Reply:

    Mi dispiace, non sono un giornalista e non ho mai preteso di esserlo. Ma sono sempre pronto ad accettare correzioni da chi ha un po' di tempo da dedicare a quello che scrivo, soprattutto su notizie scritte velocemente per evitare che il ferro caldo si raffreddi. Quindi è normale che qualche accento scappi. Anzi, troppo è che non ha trovato (forse) "a" senz'acca o "e" con o senza accento 😀

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  2. In realtà la notizia c'è e bastava cercarla per trovarla.
    Oltre l'articolo che lei stesso ha trovato dopo aver postato il suo pezzo, ne era uscito un altro sul Centro (che riporto qui di seguito) ancora più circostanziato che fa riferimento ad una riunione tra vari Enti con tanto di dichiarazione finale dell'Assessore regionale.
    Nel testo si fa riferimento più volte a taglio, disboscamento ecc.
    Il fatto che ora si parli solo di ripulitura del sottobosco, mi sembra che sia dovuto solo al tentativo di cercare qualche giustificazione, visto che tutti quelli che hanno letto la notizia si stanno facendo grandi risate.
    Saluti

    «Contro le prostitute via le piante»

    Berardino Santilli

    L’AQUILA. La giunta regionale scende in campo contro la prostituzione. No, non è uno scherzo. L’esecutivo, nonostante la problematica si di competenza istituzionale, darà un contribuito alla lotta per sconfiggere questa piaga lungo la Bonifica del Tronto, la strada al confine tra Marche e Abruzzo. L’ente regionale si unirà alle amministrazioni locali della Provincia di Teramo, allo stesso ente provinciale e alle forze dell’ordine in un progetto che mira a tagliare la rigogliosa vegetazione, tra il fiume Tronto e la strada, dove si nascondono le lucciole quando arrivano i controlli. La Bonifica del Tronto è da decenni famosa per via del «mestiere più antico del mondo». Naturalmente, la giunta non è chiamata a fare indagini o attività di repressione: vuole agevolare i controlli di polizia augurandosi in questo modo che il fenomeno prostitute lungo la Bonifica si attenui. Alla Regione l’intervento è stato chiesto dal prefetto di Teramo, Eugenio Soldà , e l’ente ha dato subito la disponibilità: l’assessore regionale Angelo Di Paolo , come titolare della delega al Ciclo idrico integrato, ha partecipato nel comune di Controguerra alla riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che aveva come unico punto all’ordine del giorno la «prostituzione lungo la Bonifica del Tronto». Curioso che della problematica che attiene alla sicurezza e l’ordine pubblico sia stato coinvolto proprio l’assessore Di Paolo, che come primo cittadino del comune marsicano di Canistro si è meritato il titolo di «sindaco sceriffo». Intorno al tavolo si sono seduti anche i sindaci della amministrazioni impegnate a debellare la pratica della prostituzione ( Mauro Scarpantonio di Controguerra, Angelo Panichi di Ancarano, Rando Angelini di Sant’Egidio alla Vibrata, Abramo Di Salvatore di Mantinsicuro, Giuliano De Berardinis vice di Alba Adriatica) e l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Elicio Romandini in rappresentanza del presidente Valter Catarra . Fra gli enti coinvolti anche il Consorzio di bonifica. «La Regione farà di buon grado la sua parte», spiega Di Paolo, «in particolare nel ripulire gli spazi con il taglio della vegetazione intorno e lungo le sponde. Un intervento atipico? Un ente, a mio avviso», risponde, «deve concorrere alla soluzione di problemi legati all’ordine pubblico». Per il momento sono stati chiariti i ruoli: in una prossima riunione saranno stabiliti tempi e modalità dell’iniziativa di contrasto alla prostituzione.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Non vedo la parola disboscamento nel testo da lei postato. Si parla sempre di vegetazione. Comunque potrebbe anche essere come dice lei "un tentativo di cercare una qualche giustificazione" se, da quelle parti ci fosse qualche bosco. Ma NON c'è nessun bosco da tagliare da quelle parti.
    Probabilmente non è della zona altrimenti lo saprebbe. Se vuole verificare "di persona", può usare google maps partendo, ad esempio, da un punto a caso della SP1 quale questo qui

    http://goo.gl/j3lD

    Come vede solo arbusti, steppaglia, canneti e prostitute 😀

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    Michele Reply:

    Beh,
    evidentemente Lei non è della zona o non è mai passato in macchina o con il treno da quella zona. Si perchè oltre il canneto e le erbacce, se si fosse degnato di dare un occhiata, ci sono chilometri e chilometri di pinete prospicienti il mare. A me sembra solo l'ennesima scusa per abbattere alberi e costruire palazzine sul mare. P.S. Il servizio di google passa solo sulla strada, quindi come si può vedere degli alberi se ci sono i canneti davanti? E poi, perchè la gente non si indigna, visto che paga le tasse per le guardie municipali che non fanno nulla? Perchè non hanno fatto un presidio permanente come fanno in alcune amministrazioni leghiste? La prossima volta invece di dire che non ci sono alberi, prenda il treno così non dovrà stare attento alla strada, e si accorgerà di tutti quegli alberi, che finora a quanto pare non ha mai visto.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Mi dispiace ma lei s'è sicuramente confuso con qualche altra zona. Posso solo pensare che lei stia pensando alla zona della riserva naturale regionale della Sentina, alla foce del Tronto ma sul lato marchigiano. Qui si sta parlando di zone molto più a monte ed in territorio abruzzese. E io, nella zona oggetto di questa discussione, non solo ci passo, non solo ci vivo, ma sono anche consigliere comunale di Controguerra. Avrò una visione un po' più ampia di quella che ha lei?

  3. Qui sotto il secondo articolo tratto da Il Centro del 26 settembre in cui sono riportati alcuni dati, mai smentiti nonostante siano passati diversi giorni.
    Nei due articoli si parla di taglio fin sulle sponde del fiume. Se si va sul portale cartografico nazionale, facendo un \volo\ con le ortofoto dell'area interessata si potranno vedere benissimo gli alberi che vegetano tra la strada e il fiume, sulle sponde.
    cordiali saluti
    augusto

    Tre mesi per disboscare la Bonifica

    Alex De Palo CONTROGUERRA. Il verde della fitta selva tra l’argine del fiume Tronto e la strada provinciale 1, che per decenni ha offerto privacy a clienti e prostitute, sarà raso al suolo. Lo hanno deciso gli enti locali, compresa la Regione, durante l’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Teramo. Scatenando polemiche e perplessità.  L’IRONIA. Sinistra Ecologia e Libertà di Teramo canzona il provvedimento. «Il circolo provinciale», scrive il portavoce Roberto Romualdi , «esprime il proprio compiacimento per l’interesse che le istituzioni dedicano a tale fenomeno e, soprattutto, per l’efficacia che tale iniziativa avrà sulla regolamentazione della prostituzione nella nostra regione anche se ci permettiamo di suggerire, in caso si volesse eliminare il problema definitivamente, di provvedere, oltre al taglio della vegetazione, anche al taglio degli organi maschili utilizzati all’uopo».  I TEMPI. Occorreranno almeno tre mesi e mezzo per disboscare il lungo Tronto. Solo il Consorzio di Bonifica del Tronto ha da ripulire 28 ettari di vegetazione nelle aree di competenza. È stata campionata un’area di tre ettari per preventivare i tempi di intervento: ebbene, si è stimato che gli operai impiegherebbero dieci giorni per ripulirla. Tre mesi, dunque, per risanare l’intero tratto. Poi toccherebbe anche a Provincia e Genio civile i quali, ognuno per le proprie competenze, dovrebbero disboscare e bonificare il tratto dall’argine del Tronto fino alla strada provinciale. Dal canto loro i Comuni di Ancarano, Controguerra, Colonnella e Martinsicuro dovrebbero rasare il ciglio della strada. Il questore di Teramo già mesi fa aveva intimato ai sindaco di disboscare, ma non tutti l’hanno fatto.

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    Emiliano Bruni Reply:

    Nessun bosco, solo steppaglie, canneti, rovi. Lo saprò bene io che ci vivo. Guardate con i vostri occhi su Google Maps.

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  4. Non schierandomi per ora da nessuna parte mi permetti di dire che il verbo "disboscare" è usato nell'articolo da lei postato: "I TEMPI. Occorreranno almeno tre mesi e mezzo per disboscare il lungo Tronto", e che dando un occhiata con google maps si vede si solo sterpaglie al lato della statale, ma addentrandosi di qualche metro si vedono gli alberi, che si possono anche vedere allargando la visuale, ci sarà da capire, ora, se il "taglio" sarà riservato alla prima fascia di vegetazione vicino alla strada o a tutta fino al fiume. grazie

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    Emiliano Bruni Reply:

    Vero, ma due alberi non sono un bosco. Comunque nella dichiarazione ufficiale si parla sempre di vegetazione e mai di boschi, che ripeto non, ci sono. 30 campi di calcio di bosco non è che non si notano 😀

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  5. La geniale idea della giunta regionale abruzzese, sollecitata dal prefetto di Teramo (almeno così riporta il quotidiano “Il Centro”) è stata pubblicata il giorno 23 settembre 2010 e già il giorno seguente il circolo di Teramo di Sinistra Ecologia e Libertà aveva ironicamente commentato così:

    Il Circolo SEL di Teramo si complimenta per il provvedimento sulla prostituzione

    Il portavoce del Circolo SEL di Teramo, Roberto Romualdi si complimenta con la Regione Abruzzo per il provvedimento sulla prostituzione.

    “Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Teramo apprende dai giornali odierni che la Regione Abruzzo, sommersa in queste ore da ben altri problemi, ha approvato un geniale provvedimento volto alla risoluzione del problema della prostituzione consistente nel taglio della vegetazione lungo la strada della bonifica del Tronto.
    Il circolo SEL di Teramo esprime il proprio compiacimento per l’interesse che le istituzioni dedicano a tale fenomeno e, soprattutto, per l’efficacia che tale iniziativa avrà sulla regolamentazione della prostituzione nella nostra regione anche se ci permettiamo di suggerire, in caso si volesse eliminare il problema definitivamente, di provvedere, oltre al taglio della vegetazione, anche al taglio degli organi maschili utilizzati all’uopo

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  6. Al di là di ogni polemica pubblico, di seguito, il nostro comunicato stampa che propone soluzioni, spero, condivisibili, citando l'esempio della riva sinistra del fiume dove, con opportune opere, il problema prostitute non esiste più.....

    NO AL DISBOSCAMENTO DELLA SPONDA DESTRA DEL
    FIUME TRONTO,

    SI AI PERCORSI IPPO-CICLO-PEDONALI A PRESIDIO DEL
    TERRITORIO

    Il CiclAT - Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (www.abruzzoinbici.it) si associa
    all'appello delle associazioni ambientaliste WWF, Lipu e Pro Natura contro l'abbattimento
    della foresta ripariale sulla sponda destra del fiume Tronto. Tale provvedimento, voluto per
    limitare il fenomeno della prostituzione, oltre a non essere risolutivo del fenomeno, che
    necessiterebbe di ben altri provvedimenti, va a creare ulteriori problemi ad un ambiente
    fluviale già gravemente compromesso. E' di pochi mesi fa l'allarme per l'inquinamento del
    fiume vibrata e tra le soluzioni il WWF aveva prospettato l'incremento delle fasce tamponi
    boschive, sulle sponde dei fiumi, ed ora, al contrario, si vuole eliminare quello che, oltre ad
    essere un polmone verde, è un formidabile mezzo di contrasto all'inquinamento e al dissesto
    idrogeologico. La zona, inoltre, è tutelata dagli strumenti di pianificazione territoriale regionale
    (P.R.P.) e provinciale (P.T.P.) oltre che da leggi nazionali (D. Lgs. 42/2004) e non si
    comprende come, per pseudo ragioni di ordine pubblico, si possa derogare alla normativa di
    tutela ambientale provocando danni maggiori di quelli che si vuole sanare.

    Il problema della tutela del territorio, soprattutto fluviale, può agevolmente risolversi creando
    appositi percorsi ciclopedonali e parchi fluviali, fruibili da tutti, in modo che le aree vengano
    continuamente presidiate dagli amanti della natura, delle passeggiate a piedi, in bici e a
    cavallo. Percorsi "naturalistici" sulle sponde del fiume, analogamente a quanto già previsto
    sulla sinistra del Tronto, nella parte marchigiana, eviterebbero, senza fare strage di alberi,
    l'insediamento di attività illecite divenendo anche un attrattore turistico di non secondaria
    importanza.

    Le piste ciclabili, ed i parchi fluviali, potrebbero inoltre essere facilmente pattugliati dalle forze
    dell'ordine, magari in bici o a cavallo, costituendo un ulteriore elemento di presidio del
    territorio.

    Da sapere che sulla sponda sinistra del Tronto (quella ascolana) non c'è la prostituzione
    ma una lunga pista ciclabile della quale è previsto il collegamento sia verso il mare (Riserva
    della Sentina e Corridoio Verde Adriatico) sia con la città di Ascoli Piceno.

    Guarda caso in quella sponda l'ambiente è tranquillo e sano; non c'è la prostituzione che
    invece impera nei luoghi abbandonati. C'è, ad esempio, L'Oasi La Valle a Pagliare del Tronto,
    con aree attrezzate, un piccolo zoo, una fitta rete di ciclabili che si collegano al paese che non
    ha nulla da invidiare al Nord Europa: http://www.ilpiceno.it/italy/spinetoli/oasi_la_valle
    Invitiamo cittadini e amministratori a visitare la sponda ascolana e farne un raffronto con
    quella teramana…

    Il CCiclAT si rivolge quindi alle istituzioni, sindaci in testa, affinché evitino un ulteriore scempio
    del proprio territorio, proponendo interventi realmente utili ed efficaci senza sprechi inutili di
    denaro pubblico. Non vorremmo, un domani, al prossimo evento alluvionale o di altra natura,
    conseguente al disboscamento indiscriminato, dover dire "l'avevamo detto".

    CCiclAT - Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (www.abruzzoinbici.it)

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    Emiliano Bruni Reply:

    Beh, ci sarebbe anche da dire che, sulla sponda sinistra del Tronto, non ci sono strade essendoci la superstrada Ascoli Mare 😀

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  7. Fino a qualche anno fa prostitute e clienti si apartavano anche sul lato marchigiano, dove ce'era una sterrata di servizio ora trasformata in ciclabile. Lo vidi coi miei occhi quando andai a visitare il primo tratto di ciclabile realizzato con lungimiranza dal comune di Spinetoli, intervento che poi ha dato l'avvio all'intera ciclabilizzaizone del fiume, ovviamente sulla sponda civile ed europea (quella marchigiana) e no su quella da terzomondo-gomorra aberuzzese.
    Vado sppesso in bici in zona (ho accompagnato un numeroso gruppo cicloturistico proprio domenica) e dalla ciclabile si vedono benissimo gli alberi all'interno dell'avleo. Certo chi va solo in auto non li può vedere, e mi duole per lui. A Giulianova fino a 5 anni fa sul fiume Salinello c'erano fenomeni analoghi (non prostituziona ma incontri "liberi" egualmente degradanti dal punto di vista sociale, ambientale e della sicurezza). Ora quel tratto è ciclabile ed è quindi frequentatissimo da tutti, famiglie in primis, costituendo una delle zone verdi più apprezzate della nostra città. Comunque gli alberi sulTronto si vedono anche con google earth dall'alto.

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  8. Basterebbe sfalciare e ripulire il terrapieno d'argine per renderlo percorribile almeno in mountain bike, e con i soldi risparmiati mettere telecamere e tabelle cicloturistiche. Pensare che il nuovo ponte sulla SS16 avrà la ciclabile, che dalla rotonda SS16-SP partirà una ciclabile di 700m fino al primo abitato lungo la bonifica, e che sulla foce lato Marche c'è anche la riserva della Sentina, ovviamente ciclabile e presidiata da guardie volontarie in bici. Poi la costa è ciclabile da Cupramarittima a Cologna di Roseto per 45 km, quindi con poco si porterebbe la degradata sponda abruzzese del Tronto nel comprensorio ciclabile. Cos'ì si possono prevenire anche le micro discariche abusive, e si possono subito individuare e segnalare sversamenti tossici tipo quello della scorsa estate sul Vibrata. Dove c'è gente e occhi il degrado fugge....
    Per restare in zona oggi sono già parzialmente ciclabili i fiumi Chienti (Civitanova) Aso (Altidona) Vomano (Pineto) Pescara e a Giulianova Legambiente sta facendo ripulire il Tordino per eliminare discariche abusive e renderlo fruibile. Sono già comparsi cartelli per ciclisti, appassionati di equitazione e la zona è anche frequentata da camminatori “nordic walking” (quelli che usano le bacchette).
    Al nord poi è prassi normale recuperare i fiumi con ciclopedonali, per farne parchi territoriali.

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  9. Condividiamo quanto affermato da Alessandro. L'intervento di sfalciatura e pulizia degli arbusti, se si tratta solo di quello, sarebbe solo un palliativo momentaneo. La Provincia di Teramo, a seguito delle polemiche, ha affermato che appalterà un primo tratto di ciclabile (solo 700 metri però). E' un primo passo. Ma occorre rilanciare un progetto generale di riqualificazione, non solo del fiume ma anche delle zone industriali che vi si affacciano e delle colline fronteggianti. Infatti le prostitute si appartano anche nelle vie e viuzze delle zone industriali, che dopo le 17.00 sono deserte, e nei viottoli collinari. Vogliamo radere al suolo i capannoni industriali? O spianare le colline? Oppure, Provincia, Regione e Comuni si vogliono mettere intorno ad un tavolo, con associazioni di cittadini, ambientaliste, ecc., e trovare una soluzione condivisa e duratura? Un esempio è il Piano d'Area della Val Tordino, redatto dalla Provincia di Teramo; perchè non farne uno per la Val Tronto?

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  10. Ancora taglio Fiume Tronto: la verità e le proposte
    Sabato scorso LIPU, ProNatura e WWF hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara insieme al Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT) ed all’Associazione On the road sulla vicenda del taglio della vegetazione lungo il Fiume Tronto.
    Innanzitutto è stato documentato in maniera incontrovertibile l’abbattimento di diversi alberi sul lungofiume (vedi le riprese: http://www.youtube.com/watch?v=la_s_6Mifx4&feature=player_embedded).
    Le immagini parlano chiaro: tronchi di salice del diametro di decine di centimetri, con lavori effettuati in questi giorni.
    Il WWF ha anche localizzato nel dettaglio l’area interessata dai lavori sulle immagini aeree del Portale Cartografico Nazionale e su Google Earth. Il sito, delle dimensioni di circa 450 metri per 55 metri di larghezza (quindi circa 2,5 ettari), si trova nel comune di Ancarano, al confine est con Controguerra. Le foto aeree consentono di stabilire che almeno fino al 2006 l’area era per metà coperta da una copertura arborea.
    Per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, durante la conferenza stampa, WWF, LIPU e Pronatura, che hanno rilanciato il caso l’11 ottobre scorso, hanno mostrato gli articoli usciti su “Il Centro” nei giorni 24, 26 e 29 settembre (una lettera) ed un articolo ironico uscito su “La Repubblica” il 30 settembre.

    Nell’articolo del 24 si parlava, con tanto di dichiarazioni virgolettate dell'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Di Paolo, di “taglio della vegetazione intorno e lungo le sponde”.
    L'articolo del 26 settembre parlava di disboscamento e riportava la suddivisione dei compiti tra i vari enti e la superficie esatta su cui sarebbe intervenuto il Consorzio di Bonifica (28 ettari), precisando che “è stata campionata un’area di tre ettari per preventivare i tempi di intervento…”.
    Questi articoli non sono mai stati smentiti e solo dopo l’11 ottobre, quando il caso è diventato di dominio nazionale a seguito del rilancio delle associazioni ambientaliste, alcuni Enti hanno cambiato rotta nelle dichiarazioni.
    Ha dichiarato Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF: “Lungo il Tronto c’è stato un intervento con molti alberi tagliati e questo, grazie alle foto che mostriamo, è un dato incontrovertibile. Alcuni enti hanno in questi giorni smentito il taglio di alberi lungo la bonifica del Tronto. A questo punto ci dovrebbero spiegare chi sono gli autori di questo intervento che è avvenuto in una zona visibile a tutti. Ovviamente ci muoveremo per accertare chi ha agito e se chi ha realizzato questo intervento abbia avuto tutte le autorizzazioni del caso. Intanto, ci pare evidente che non sia un lavoro per il taglio da legna, visto che gli alberi sono stati buttati di lato e diversi tronchi lasciati a terra sul terreno. Chi sarà stato? E per quale motivo? Attendiamo spiegazioni. Nel frattempo, assieme alle altre associazioni ambientaliste, al Coordinamento per le piste ciclabili dell'Abruzzo teramano e all’Associazione On The Road rilanciamo una serie di proposte concrete per riqualificare il lungo fiume che da area degradata può e deve diventare un punto di forza per la qualità della vita di tutti i cittadini”.
    Raffaele Di Marcello del Coordinamento per le piste ciclabili dell'Abruzzo teramano ha illustrato le proposte del Coordinamento. “Da tempo chiediamo interventi concreti su quest’area sul modello di quanto accade sulla sponda marchigiana del Tronto. Tra questi:
    - pulizia immediata del terrapieno d’argine (sfalcio selettivo e rimozione rifiuti) così da renderlo da subito una pista adatta almeno alle mountain bike senza spese aggiuntive;
    - tabellazione di percorsi ciclopedonali ed equestri (le associazioni ambientaliste possono dare supporto per i pannelli esplicativi sull’ambiente naturale);
    - realizzazione di “orti urbani” nelle zone demaniali prive di alberi in alveo, da assegnare in comodato gratuito ai cittadini con precedenza per fasce deboli (pensionati, disoccupati, disabili lievi ecc.), che generano frequentazione, socialità, cibo a km zero e integrano i redditi bassi;
    - telecamere per dissuadere i clienti delle prostitute e dare sicurezza ai cittadini;
    - collegamenti ciclopedonali tra le due sponde (fasce protette ricavate a bassissimo costo sui ponti esistenti sul Tronto);
    - realizzazione di un collegamento ciclopedonale continuo fino alla foce, dove arriva la ciclovia costiera (Corridoio Verde) per “fare sistema”, anche adeguando la nuova rotonda SS16-SP1 alla normativa (Dlgs 366/98) che obbliga alla realizzazione di passaggi ciclabili;
    - sistemazione ciclopedonale dell’argine da portare avanti con investimenti annuali sul modello marchigiano”.
    Per chiudere, Vincenzo Castell, Presidente dell'Associazione On The Road che da anni si occupa proprio di dare assistenza alle persone sfruttate dal racket della prostituzione, ha dichiarato: “Chiediamo da sempre un momento di confronto tra enti locali, forze dell'ordine ed associazioni del territorio. Per parlare di prostituzione e di riqualificazione urbana in modo serio e non propagandistico. Spiace dover leggere che si presenti il taglio di rovi ed erbacce lungo gli argini del Tronto come un modo per facilitare la caccia alla prostituta in caso di controlli delle forze dell'ordine. Da tempo proponiamo ai Sindaci della Val Vibrata di attivare un tavolo di confronto tra amministratori locali, magistratura, rappresentanti delle forze dell'ordine, associazioni e cittadini per valutare ed attivare in modo sinergico azioni che tengano conto della complessità del fenomeno prostituzione. Chi si prostituisce è prima di tutto una persona, spesso vittima della tratta di esseri umani o comunque, molto spesso, gravemente sfruttata da organizzazioni criminali. On the Road ha coordinato lo scorso anno una ricerca nazionale dalla quale emerge con chiarezza quanto poco efficaci siano state le diverse ordinanze tese a scoraggiare la presenza della prostituzione in strada e come l’accanimento contro le prostitute, piuttosto che l'impegno nel contrasto alle organizzazioni criminali, abbia determinato soltanto lo spostamento della prostituzione dalla strada anche agli appartamenti”.
    Le Associazioni ambientaliste, il CCiclAT e On the road invitano, quindi, tutti gli Enti a mettere da parte i proclami e le polemiche ed avviare concretamente un’opera di riqualificazione ambientale dell’area e di assistenza alle vittime dello sfruttamento.
    Il mondo del volontariato è pronto a fare la sua parte. I nostri amministratori?

    Rispondi

  11. A prescindere dal fatto che non esistono "erbacce" e che anche rovi,arbusti,canneti e cespugli sono macchie verdi rispettabilisime,chi ha detto che l'"incolto" è meglio del "colto"?Punti di vista opinabili.In quanto nelle sopraddette tipologie di vegetazioni si formano habitat ed ecosistemi preziosi e da proteggere.E da quando si combatte la prosttituzione radendo al suolo la vegetazione?Se iniziamo ad accettare che sia morale buttare i bembini insieme all'acqua sporca prendiamo proprio la via giusta.Per il precipizio.

    Rispondi

    Emiliano Bruni Reply:

    Le erbacce esistono e per questo esiste un prodotto chiamato diserbante che altrimenti non avrebbe motivo di esistere. L'incolto è meglio del colto, soprattutto se l'incolto è intorno casa. Gli abitat e gli ecosistemi difficilmente sopravvivono a migliaia e migliaia di preservativi buttati sul suo prezioso abitat ed è difficile trombare sotto gli occhi di tutti ed è per questo che un argine più pulito è un deterrente alla prostituzione. Di bambini non so, è lei che li ha tirati fuori da un qualche cilindro.

    Rispondi

  12. Migliaia e migliaia di preservativi? Ma li ha contati? Urgono prove.E' così facile scattare le foto oggi.E ,seguendo il suo ragionamento,andrebbero abbattute tutte le macchie boschive perchè...ci si può trombare di nascosto(anche gli animali,sa,ne approfittano per trombare)!! Mi arrendo.A tali considerazioni non ci sono risposte. Rigurdo all'acqua sporca ed il bambino...è un modo di dire!Non lo sapeva?

    Rispondi

    Emiliano Bruni Reply:

    No, non li ho contati, ci passo sopra ogni volta che andiamo a fare un controllo con le forze dell'ordine. Comunque gli alberi sono ancora li quindi finchè non vedremo le ruspe iniziare a disboscare la famosa foresta ai margini del tronto (che nessuno ha ancora fotografato) direi che la ragione sta dalla mia parte.

    Rispondi

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