iPhone Tech Talk a Roma, impressioni e sensazioni

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Tempo di lettura: 5 min


iphone_tech_talk.png

Ieri si è tenuto a Roma la sessione italiana dell'iPhone Tech Talk, evento pensato per formare gli sviluppatori di iPhone riguardo al modo corretto di programmare su questo dispositivo.

Quando c'è da parlare di Apple bisogna sempre stare attenti, per cui è doverosa una premessa. In questo post non parlerò degli argomenti e dei tips trattati durante l'evento anche e soprattutto perchè la seconda slide della presentazione dell'evento dichiarava esplicitamente

  • No blogging
  • No twitter
  • No photos
  • No .....

E' sempre simpatica questa Apple, non trovate? Tant'è che mi sono trovato a pensare: le nozioni che assimilerò durante questo evento rimarranno nei miei banchi di memoria o verranno cancellati automaticamente dopo 30 secondi della fine dell'evento?

Anche perchè eravamo all'inizio ed eravamo partiti con il piede sbagliato.

Facciamo infatti un passo indietro. L'evento è a Roma. E fin qui ci siamo. Ma Roma è grande. Dove a Roma? All'Università La Sapienza, piazzale Aldo Moro, 5. E cosa c'è a questo numero civico? Te l'ho detto!!! L'università La Sapienza......TUTTTA!!!!

Mi sarei aspettato un ulteriore e-mail con la location esatta, non sò, dipartimento di Avunculogratulazione Meccanica, padiglione C, aula 69 o, come poi nella realtà è stato, specificare semplicemente presso l'aula magna dell'ateneo. E invece niente.

Vabbè, mi sono detto, vedrai che all'ingresso de La Sapienza vedremo un enorme pallone aerostatico a forma di Mela Bianca volteggiare sopra all'edificio oppure tante hostess (fichissime), travestite da iPhone, che traghetteranno le anime di noi programmatori verso il magico luogo.

E invece nulla. Neanche un manifesto ad indicare che il postofosse quello giusto. Per fortuna avevo Normando che ha fatto li l'università e quindi ci siamo diretti verso l'unica alternativa possibile. Se non fosse stata l'aula magna dell'ateneo, non avremmo saputo più che pesci pigliare. Ed eravamo talmente demoralizzati che arrivati all'ingresso, vista la transenna e gli operai che pulivano il pavimento antistante l'ingresso, Normando si era dato per vinto.

Per fortuna mi sono detto, proviamo comunque a salire e vedere se c'è qualcosa. Saliamo le scale e per fortuna adocchiamo della gente in fila. Ma di nuovo nessun manifesto o locandina Apple. Addirittura alle pareti c'è una locandina di un "Quinto seminario formativo di fuffologia applicata".

Da cosa riconosciamo che ci troviamo nel posto giusto. Nel mail di conferma c'era scritto che era obbligatorio stampare e portare il mail stesso e un documento di identità. Riconosciamo che ci troviamo nel posto giusto perchè molti di quelli in fila hanno appunto un foglio stampato e un documento d'identità in mano.

Ma dico io, è questo il modo di gestire l'arrivo alla location???? Apple non si fà cosi!!! Voto 0.

Ma andiamo avanti, perchè ora inizia una parte di calvario tutta personale che, per essere compresa appieno, prevede una piccola premessa. Dicevo che nella mail era specificato che bisognava presentarsi con un documento di riconoscimento per evitare, suppongo, che si presentasse Caio con una registrazione fatta da Tizio.

Ora, il problema è che quando io e Normando, a suo tempo, abbiamo fatto l'account sul sito Apple, eravamo Emiliano Bruni e Normando Marcolongo.


apple_account.png

Quando, come Micso S.r.l., siamo entrati all'interno dell'iPhone developer program, è successo il patatrack in quanto io sono diventato Emiliano S.r.l. e il collega è diventato Normando S.r.l.

Inoltre, a complicare la cosa, sul mail di conferma sia io che il collega avevamo come nome "Micso S.r.l.".

Capirete bene quindi il caos mentale su cosa sarebbe potuto accadere all'atto del "check-in" dell'evento soprattutto una volta che ci siamo resi conto che c'erano delle file differenti per i vari cognomi. Se Normando si è senza problemi infilato nella fila "M" io, "ingenualmente", mi sono infilato nella fila "B". Cosa pensate sia successo? Ovviamente non esistevo come Bruni tra i registrati all'evento. Al che la tizia al check-in mi fa: "Guardi faccia la fila per la lettera M, poi eventualmente, se neanche li risulta registrato, chieda di Alessandro".

Si....."Alessandrooooooo".

Comunque, nel disastro siamo stati fortunati nel senso che grazie al problema e all'intercessione di Alessandro abbiamo saltato la fila e abbiamo ottenuto la tanto agognata fascetta blue da fissare al polso per essere ammessi all'evento. Voto 4. 

Ora uno pensa: "fascetta blu, sarà qualcosa via RFID o banda magnetica". Quindi ora ci troveremo davanti ad un accesso che si sblocca solo tramite questa fascetta e invece no. L'ingresso alla sala era libero. Vabbè, visto che di gadgets non se ne vedono, forse la fascetta è l'unica cosa che riusciremo a riportare a casa

La sala, per lo meno è, come vedete, veramente molto bella


apple_aula_magna.jpg

anche se faceva un po' specie essere in Italia, avere un relatore italiano e sentirlo parlare in inglese. Mah, la scusa era che c'erano in sala persone che parlavano solo inglese ma secondo me erano solo delle "direttive superiori" anche perchè altrimenti all'inizio avrebbe chiesto: "C'è qualcono che parla solo inglese"?

L'ha chiesto, in realtà, prima dell'ultimo talk, quello sulla distribuzione di applicazioni nell'apple store. La cosa bella è che l'ha chiesto in italiano . Quando ha visto che nessuno rispondeva, ha capito la gaffe.

Comunque devo dire che l'inglese del relatore era veramente comprensibile, sarà che padroneggiava in modo fluente la lingua inglese, sarà perchè, a detta di Normando, non parlava inglese ma americano, ma ho capito quasi tutto quello che ha detto e in alcuni punti mi fermavo anche a riflettere se quello che avevo assimilato l'avessi sentito in inglese o in italiano. Voto 8

Dove questo evento prende Voto 10 è nel catering. Era da tempo immemorabile che non si mangiava cosi tanto bene ad un evento. Coffe break con pasticcini fantastici, quantità ad iosa, thè, caffè, orzo ottimi, succhi ottimi. Pranzo ugualmente degno del massimo dei voti. 


apple_pranzo.jpg

Inoltre, come consigliavo anche ad ICT Security, la dislocazione a cerchio del tavolo, con i camerieri al centro, permetteva un accesso facile a tutte le risorse disponibili in quanto la gente era naturalmente predisposta per ruotare intorno al cerchio formato dalle cibarie evitando quindi ingorghi.

Inoltre, per i più svogliati, alcuni tavolini posti a margine della sala venivano comunque approvigionati con alcune delle prelibatezze presenti permettendo quindi un rapido accesso anche al di fuori del "server centrale".

Quello che invece è difficile da digerire è la quasi mancanza di gadgets. Quasi perchè, in realtà un gadget è stato dato. Prima del pranzo i tizi Apple hanno annunciato che, consegnando 'inutile fascetta al polso si avrebbe avuto in omaggio una maglietta dell'evento. Che i gadgets siano importanti lo dimostra il fatto che tutta la sala si è fiondata a prendere la maglietta per accaparrarsi le taglie statisticamente più usate. Tentativo inutile. La maglia, credo una L o forse addirittura una M era monotaglia, quindi inadatta ai più, sicuramente non adatta ne a me ne al collega. Voto 1.

In sostanza un bell'evento, dai contenuti interessanti, dall'ottimo catering ma con alcune cose basilari che andavano assolutamente migliorate.

Il periodo di crisi, secondo me, pervade ormai tutto il mondo e si ripercuote anche in questi eventi.

3 thoughts on “iPhone Tech Talk a Roma, impressioni e sensazioni

  1. Ominooooo,
    ma a cosa serve un programmatore di telefonino???
    Cosa crei applicazioni per collegare l'Iphone a domotica??
    a Che serve??
    Ve l'hanno detto?

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