Ago 09

Gola dell'infernaccio, eremo di San Leonardo e cascata nascosta 2011

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Tempo di lettura: 2 min

Sabato io, maury, alessia, vinz e virna siamo andati gole dell'infernaccio. Un'altra splendida giornata in compagnia del sole, degli amici e della montagna. Molte delle informazioni su questi luoghi le trovate sul mio articolo dell'anno scorso che raccontava la gita all'infernaccio con famiglia al seguito.

Cos'è successo di particolare rispetto all'anno scorso? Innanzitutto all'arrivo alle pisciarelle una sorpresa. Da lontano sembrava come se una collina avesse ingoiato il vecchio percorso ed invece no. Quello che sembrava terra è invece una immensa valanga di neve caduta in inverno che ancora non si scioglie e che ha creato un ponte tra il lato destro e quello sinistro della gola.

Ecco infatti come si presentava l'ingresso prima

Alla gola dell'Infernaccio

ed ecco come si presenta ora

Valanga sul fiume Tenna - Lato Pisciarelle 2

e maury raccontava che a Giugno il buco era molto ma molto più piccolo. Vedete quella roba marrone? E' tutto ghiaccio. Fantastico.

Valanga sul fiume Tenna - Dettaglio 5

Anche stavolta abbiamo portato il nosto Tux, che è stato visto sulla scalinata dell'eremo di San Leonardo

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a fare un bagnetto sulla cascata nascosta

Cascata Nascosta - Il bagno di Tux

e ha fatto amicizia con un simpatico animaletto: la rosalia alpina

Rosalia Alpina su Tux

Tutte le foto della giornata e un video di un tizio che si stende nudo sul corso del fiume le trovate sul mio album che contiene anche le foto fatte da Vinz.

Altre foto sull'album di maury.

In definitiva una bella giornata e dei luoghi bellissimi che consiglio a tutti, bambini compresi in quanto il percorso, almeno fino all'eremo, è consigliatissimo per una bella gita famigliare in quanto i passaggi sono molto semplici e il tragitto è praticamente tutto escursionistico.

Ago 30

Gola dell'Infernaccio e cascata nascosta

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Tempo di lettura: 5 min

La gola dell'Infernaccio è forse uno dei più belli percorsi montani della catena dei monti Sibillini e di quelli della Laga grazie al maestoso torrente formato dal torrente Tenna che ha creato la gola e che accompagna l'escursionista per buona parte del percorso. A questo tracciato è possibile abbinare altre visite. In particolare, in questo percorso che vado a proporre, visibile sotto nella mappa dei sentieri della zona, abbandoneremo la gola dell'Infernaccio per dirigerci prima verso l'eremo di San Leonardo e poi raggiungere un nuovo fiume, il Rio, affluente del Tenna, e la cascata, chiamata anche cascata nascosta.

La gola dell'Infernaccio si trova a Rubbiano, una frazione di Montefortino, in provincia di Ascoli Piceno, all'interno del parco nazionale dei monti Sibillini.

Per raggiungere le gole si fà riferimento appunto alla frazione di Rubbiano impostandola su un qualunque navigatore o, una volta raggiunti Montefortino si seguono le comode indicazioni per la gola dell'Infernaccio. Tenete conto che la frazione si trova su di una strada bianca quindi non pensate di aver sbagliato strada quando finirà, di colpo, il tratto asfaltato. Occhio, la strada bianca non va presa, semplicemente, ad un certo punto, l'asfalto finirà.

Superata la frazione, si prosegue per circa 2 Km su strada bianca con alcune buche "importanti" quindi andate molto piano su questo tratto e alla fine vi troverete su di uno spiazzale chiuso da una sbarra.

Qui inizia il percorso sopra identificato, si parcheggia la macchina e si scendono gli ulteriori 800 metri di strada bianca fino a raggiungere il fiume.

Da metà di questo tragitto in poi, sulla sinistra sarete accompagnati dalle "Pisciarelle", simpatiche cadute d'acqua che dal Monte Zampa, scendono a valle. Il nome prende ovviamente origine dal fatto che queste cadute, cadono sulla strada come se qualcuno stesse facendo pipi dall'alto.

A 3/4 circa di questo percorso, invece, sulla destra, si potrà ammirare una cascata del torrente Rio che non è quella che visiteremo alla fine di questo percorso ma un'altra più a valle.

Proseguendo siamo accompagnati sulla sinistra dal rigagnolo delle pisciarelle che scendono verso il fiume Tenna e, sulla destra, il rimbombo dello stesso fiume, molto più a valle.

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Alla fine della strada, raggiungiamo infine l'ingresso delle gole e tocchiamo con mano, per la prima volta, il fiume Tenna che superiamo agevolmente grazie ad un ponte.

I primi metri di questo percorso sembrano i più disagevole ma non lasciatevi scoraggiare. Si sale infatti su per un sentiero di pendenza media ma che poi diventa completamente agevole non appena entrati nella gola.

Le gole sono di una bellezza da togliere il fiato e si resta stupiti da cosa sia riuscito a fare un fiumiciattolo quando ha ha disposizione milioni di anni. All'interno è sicuramente d'obbligo una foto alle "Muline" dove i monaci avevano costruito un piccolo mulino per macinare il grano

All'interno delle gole si deve fare un po di sali e scendi con pendenza medio ripida su terra e roccia ma è roba di 10 minuti. Infatti, superate le gole, ecco apparire un pezzo veramente rilassante di tutto il tracciato: l'attraversamento di un faggeto che costeggia il fiume. Accompagnati dal rumore dell'acqua che scorre e protetti dagli alti faggi è veramente difficile non sentirsi rilassati ed in pace con il mondo.

Dopo circa 15 minuti di questo benessere si raggiunge un bivio, si può continuare sulla sinistra, continuando a seguire il Tenna oppure, come nel nostro caso, si può prendere la svolta di destra, abbandonando il fiume e inerpicandoci all'interno del faggeto per raggiungere, dopo circa 40 minuti l'eremo di San Leonardo.

L'eremo presenta davanti un ampio spiazzale dove sarà sicuramente possibile trovare uno spazio ombreggiato dove sostare per riposare e rifocillarsi anche se affrontate questo viaggio in periodi ad alta affluenza come la settimana di ferragosto come ho fatto io. Le zone all'ombra sono sufficienti a soddisfare tutti. Inoltre, poco più indietro, al limite dello spiazzale, una simpatica fontanella con dell'ottima acqua montana vi permetterà di rifornirvi di acqua per l'ultima parte della traversata.

Il percorso finora visto è adatto praticamente a tutti, bambini, adulti e, entro certi limiti, anziani in quanto, tranne alcuni brevissimi passaggi all'interno della gola, è praticamente un percorso turistico.

L'ultima tratta, quella che ci porta dall'eremo alla cascata nascosta del torrente Rio è anch'essa abbastanza agevole se non fosse per gli ultimi 300 metri dove tra frane e cadute di massi, ci toccherà scalare delle piccole frane rocciose e superare dei brevi tratti di percorso in cui il fondo è sdrucciolevole. Niente di preoccupante per persone adulte di sana costituzione ma se avete dietro dei bambini allora è un'altra cosa.

C'è da dire che io l'ho fatto, mi sono portato dietro i mie due figli di 5 e 7 anni fino alla cascata nascosta ma, nei punti più disastrati ho dovuto fare come Caronte, far passare prima un figlio e poi tornare indietro e traghettare l'altro e se vi trovate in un periodo di alta affluenza, rischiate di bloccare il percorso e fare la fila di persone che attendono di passare.

Comunque, a parte queste limitazioni l'ultima parte di questo percorso parte da dietro la fontanella dell'eremo e si infila subito in boschetto. La strada si divide subito. A sinistra salite verso le sorgenti del Rio, percorso veramente difficoltoso, a destra prenderete un comodo sentiero, all'inizio pianeggiante, che si inoltra nel bosco. Il sentiero poi scenderà piano piano fino a raggiungere, dopo circa una 40ina di minuti la valle del torrente Rio.

Da qui vi attende l'ultima parte di una ventina di minuti, la più difficoltosa come dicevo, seguendo a ritroso il corso del fiume fino alla cascata dove vi attende un piccolo spiazzale, la vista della cascata e, per i più ardiementosi, un bagno ghiacciato nel piccolo laghetto sottostante. Vi consiglio, se volete approfittare di quest'ultima opzione, di portare delle calzature alternative di quelle per muoversi nelle spiaggie ghiaiose, per entrare in acqua.

Immersione nella cascata nascosta

A questo punto, dopo un breve ristoro, vi attende tutto il viaggio a ritroso fino al parcheggio con la certezza di aver visitato uno dei posti più suggestivi della catena dei monti sibillini e con la sicurezza di aver smaltito, tra sali e scendi, tanti rotolini di grasso.

Per gli amanti del GPS, questo qui sotto è il tracciato del mio viaggio lungo questo percorso.

mentre qui trovate alcune foto della giornata.