Gen 13

In ILCOR/AHA 2015 passeremo dal CPR al CCO?

Share
Tempo di lettura: 2 min

AHA-Linee-guida-RCPBLSD-2010.jpgNelle attuali linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare l'appriccio all'arresto cardiaco è di fornire supporto circolatorio e supporto alla ventilazione con un rapporto di 30 compressioni toraciche a 2 insuflazioni. Questo approccio è anche chiamato CPR, CardioPulmonary Resuscitation.

Ma tutto questo potrebbe cambiare nella nuova revisione delle linee guida 2015 passando ad un approccio di tipo CCO, Chest Compression Only. Smetteremo quindi di dare ossigeno ai nostri pazienti in arresto cardiorespiratorio? Per ora non si sa, ma vediamo il ratio del perchè di una eventuale scelta.

L'evidenza è questo studio retrospettivo del 2012 pubblicato su Circulation dal titolo "Chest Compression Alone Cardiopulmonary Resuscitation Is Associated With Better Long-Term Survival Compared with Standard Cardiopulmonary Resuscitation " che ha comparato la sopravvivenza di 1210 pazienti trattati con un approccio CCO verso 1253 trattati con la CPR "classica".

Il risultato, contro ogni aspettativa, è stato che la sopravvivenza è molto più alta nei pazienti trattati con le sole compressioni toraciche rispetto a quelli trattati con l'attuale approccio 30:2. Perchè? Forse questo sta ad indicare che effettivamente nel paziente in arresto cardiocircolatorio sono molto più importanti le compressioni toraciche di qualità e che la più piccola interruzione alle compressioni produce una caduta drammatica della pressione intravascolare creata dal precedente ciclo e che quindi, nel successivo, grossa parte delle compressioni sono perse nel ricreare questa pressione.

Un'altro punto a favore della sole compressioni toraciche riguarda il fatto, spesso asserito, che già le sole compressioni toraciche, andando a comprimere la gabbia toracica, producono, oltre alla voluta compressione del muscolo cardiaco anche una effettiva compressione dei polmoni producendo cosi, ad ogni compressione, una respirazione "passiva" del paziente. Però, uno studio del 2010, sempre su Circulation dal titolo "Validating Effectiveness of Ventilation Generated by Chest Compression Alone in the Model Lung" afferma invece che i volumi di aria creati durante la sola CCO non sono sufficienti a fornire un supporto minimo alle funzioni di base del paziente.

Dove andremo a finire quindi nei prossimi 5 anni di BLSD? Lo sapremo fra breve.