Mar 05

ICE, il numero salvavita. Sarà poi vero?

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Tempo di lettura: 2 min

Perchè è importante non fidarsi mai di quello che arriva via e-mail ed è meglio sempre controllare le fonti prima di rigirare la notizia a parenti ed amici? Perchè spesso anche le notizie che sembrano vere, in realtà possono avere dei risvolti da bufala.

E' una simil-bufala, ad esempio, la mail che mi è arrivata sull'ICE. Cosa dovrebbe essere questo ICE? Vediamolo dal testo dell'email

DA INOLTRARE A TUTTI I VOSTRI CONTATTI
E' UN SERVIZIO SOCIALMENTE UTILE PER IL SOCCORSO A PERSONA.

Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto spesso, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile, ma gli operatori non sanno chi contattare tra la lista interminabile dei numeri salvati nella rubrica.
Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.
Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona che operatori delle ambulanze, polizia, pompieri o primi soccorritori potrebbero contattare.
In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare la definizione ICE1, ICE2, ICE3, etc....
Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.
E' una buona idea ed è anche promossa dalle autorità preposte al soccorso.
Fate circolare la notizia in modo che questo comportamento diventi un'abitudine diffusa.

Protezione Civile Roma

Di primo acchitto sembrerebbe una cosa buona e giusta ma, come dicevo nel preambolo, è sempre meglio verificare. Ed ecco allora che, sul solito sito di Paolo Attivissimo, troviamo alcuni leggittimi dubbi e difficoltà che provo qui sotto a riassumere:

  • Il soccorritore è occupato a salvare la vita al paziente ed è spesso più importante un cartellino con le indicazioni del gruppo sanguigno e/o delle malattie piuttosto che del numero da chiamare
  • Un soccorritore, per ovvi motivi di privacy, non si metterebbe mai a cercare il cellulare del paziente nelle tasche o nelle borse, quello è compito della polizia che di solito, chiamano l'ultimo numero chiamato
  • Un soccorritore è troppo occupato a salvare la vita al paziente per cercare di capire come funziona il cellulare e come si raggiungerebbe la rubrica
  • Il cellulare, nel caso di traumi seri è spesso rotto o danneggiato
  • Il cellulare potrebbe essere rotto o spento con richiesta di PIN all'attivazione
  • Tutte le procedure di soccorso si basano sugli standard ILCOR e sulle implementazioni che ne fanno le singole centrali operative del 118

Infine, come potete notare, la mail risulta arrivare dalla Protezione Civile di Roma. Ho già contattato questo ente per sapere se effettivamente il mittente della mail sono loro o se, chi l'ha inviato, si è macchiato anche del reato di millantato credito.

Prima di aumentare "il rumore di fondo" di INTERNET, Google è tuo amico 😀

Set 26

La bufala che arriva da lontano

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Tempo di lettura: 5 min

catena_santantonio.jpg

Non me ne voglia il carissimo amico che mi ha gentilmente inoltrato la mail da cui prendo spunto per le riflessioni di questo post ma l'occasione era troppo ghiotta. Tutto quello che segue, non è quindi assolutamente rivolto direttamente a lui ma va preso come l'ennesimo tentativo di educare e sensibilizzare gli utilizzatori di INTERNET su due semplici concetti:

  1. Tutte le mail di richieste di aiuto a persone in fin di vita, che hanno bisogno di sangue, di organi o che necessitano di una operazione all'estero "SONO BUFALE". Recitiamo tutti insieme questo mantra: "SONO BUFALE".
  2. Non si mandano mai mail ad un numero di destinatari maggiore di 10 in chiaro.

Per discutere circa questi due concetti, vediamo l'antefatto.

Mi arriva un mail da questo mio amico. Il mail ha oggetto: "Fw: In: Fw: Questa deve girare...URGENTE! Costa solo 1 minuto".

Impariamo da subito a riconoscere le cose. La prima regola è empatica: una mail con un oggetto di questo genere è al 99% una bufala, una catena di sant'antonio o similare.

Ma giusto perchè la cosa diverte o perchè non si può essere mai sicuri al 100%, la si apre per vedere di cosa si tratta.

La mail parla di una famiglia con un disastroso problema. La figlia di nome Rachele ha un tumore al cervello, per fortuna operabile, ma purtoppo i genitori non hanno i soldi per pagare l'operazione. Però sembra che due grossi provider americani, AOL e ZDNET, hanno acconsentito ad aiutarli in quanto per ogni persona che leggerà la mail, loro verseranno alla famiglia 32 centesimi (non si sa bene di che valuta, dollari, euro, mosche fritte). Quindi si invita ovviamente a girare la mail  ai conoscenti per ottenere più soldi possibile dai provider.

Una siffatta storia puzza di catena di sant'antonio lontano un miglio, non lo sentite anche voi? No? Ok, visto che non conviene fidarsi del proprio istinto anche se ogni cellula del tuo corpo grida "Al lupo, Al lupo". Allora la seconda regola è: Paolo Attivissimo è tuo amico.

Chi è Paolo Attivissimo? Come lui stesso ama definirsi nel suo blog "Il Disinformatico", è un cacciatore di bufale. Detto ciò, la seconda regola, validata dal fatto che alla fine le bufale sono sempre quelle e pure quelle, è che mettendo un po' di cose del mail ricevuto nel motore di ricerca del sito di Paolo, si ottiene la certezza che la mail è una bufala.

Cosa che infatti accade con la mail in oggetto. Inserendo Rachele e qualche altro nome che appare nel mail come referente, si arriva subito alla pagina della catena di sant'antonio che riporta non solo il mail che mi è arrivato ma tutte le sue varianti. Tanto per dirne una, la prima variante del mail è apparsa nel febbraio 2002 e, state certi che la povera Rachele, se anche fosse esistita è morta da un pezzo.

Ma non state a preoccuparvi. In realtà Rachele non è mai esistita, come nota infatti Paolo,

Credete davvero che aziende come AOL (America Online) e ZDNet siano così crudeli da organizzare questa sottospecie di lotteria? "Caro George, mi spiace, ma non ci hanno risposto in numero sufficiente, per cui non ti paghiamo l'operazione e lasciamo morire tua figlia..."

E comunque, se il buon senso non basta, AOL e ZDNet hanno pubblicamente dichiarato di non sapere nulla di questa storia. Inoltre, credete davvero che ci sia un programma che permetta di tracciare un e-mail per sapere chi e quante volte è stato aperto?

Gli stessi referenti inseriti nel mail, quelli che dicono "Sono X.Y del Comando Generale della Guardia di Finanza", "sono il prof. Tal dei Tali dell'Università "La sapienza" di Roma", che dichiarano che "il mail è vero, non è la solita catena di sant'antonio, conosco il collega", non esistono e se i esistono, una volta contattati, hanno dichiarato di essere completamente estranei e di non averne mai sentito parlare.

Bene, cosa abbiamo quindi imparato fin'ora? Che non bisogna mai rigirare questo tipo di mail. Com'era il mantra iniziale? Ce lo ricordiamo? "SONO TUTTE BUFALE".

Ma andiamo oltre perchè la storia non finisce qui. Come potete osservare dal sito di Attivissimo, il mail "bufala" sarà lungo si e no una trentina di righe.  Il mail che è arrivato a me era lungo CINQUECENTOTRENTACINQUE righe.

Oh bella, direte voi, e nel restante 93% del mail che c'era? Indirizzi e-mail, per l'esattezza 328 caselle di posta valide di persone sparse in giro per l'italia.

La cosa mi fa ricordare un esperimento che verificava che ognuno di noi è collegato ad un altra persona sulla Terra da 7 livelli di conoscenti. Guardando il trace dell'e-mail mi ha ricordato una cosa simile.

Il "mio mail" infatti è partito dalla segreteria di una associazione di Bari. Dico partito ma in realtà intendo che questa è stata l'ultima persona che ha diligentemente pulito tutto il mail ricevuto lasciando il solo messaggio e quindi cancellando la traccia di come il mail fosse a lui arrivato.

Costui ha quindi avuto l'accortezza di ripulire il mail ma non ha usato la stessa accortezza nell'inviare il mail ai suoi contatti in undisclosed recipient. Ha cioè messo nel mail, in chiaro, tutti gli indirizzi dei destinatari, suoi conoscenti.

Uno dei destinatari, tale $qualcosa@libero.it per non essere da meno, non solo ha rigirato l'email alla sua lista dei contatti, di nuovo in chiaro, ma ha lasciato nell'email anche la lista dei contatti del mittente.

A questo punto l'email è arrivata ad un'altra associazione, ancora di Bari, che prende e fa il colpo grosso. Essendo un'associazione, ha tanti associati e tante e-mail. Che fa? Rigira l'e-mail ai propri associati, di nuovo tutto in chiaro, di nuovo allegando messaggio e e-mail presenti.

A questo punto, uno degli associati, tale $nontelopossodire@wooomfast.it si vede arrivare una siffatta importantissima notizia dalla propria associazione e che fa. Indovinate un po'? Forward ai suoi contatti, di nuovo con tutte le email in chiaro oltre a quelle già presenti.

Non ve la faccio lunga, la mail, con le stesse modalità di cui sopra, la mail-bufala passa per le mani di

  • EdiliziaYYYYYYY,
  • X.Y di Banca Carime,
  • il titolare di una S.r.l. in quel di Capurso, sempre in provincia di Bari,
  • il suo responsabile vendite,
  • la responsabile vendite di una nota marca di abbigliamento sportivo, che tra gli altri spedisce ad un gruppo "Servizio Clienti" (e qui non oso pensare quanta gente ne faceva parte)
  • un'altra sua collega,
  • la sorella del mio amico,
  • il mio amico

e infine, in questo traceroute di messaggi e-mail al cardiopalma,  la "sporcizia" arriva al sottoscritto.

E che fà Emiliano quando vede tutto questo? Ci fa un bel post sul suo blog e invia il link alle 328 caselle e-mail che gli sono state gentilmente donate. Cosi sper
a

  1. di aumentare il numero di hit del suo blog
  2. di educare quanti, in questa assurda catena di mail, hanno ritenuto il mail veritiero e lo hanno inviato agli altri
  3. di far capire che non si mandano mai messaggi con e-mail in chiaro perchè, alla quotazione corrente, nel mercato dei crackers e spammers russi, ad un e-mail valido a 50 centesimi di euro, la vendita di questi 328 e-mail frutterebbero al sottoscritto oltre 150 euro esentasse............STO SCHERZANDO, ma qualcuno potrebbe non essere buono come il sottoscritto. Pensateci!!!

Ripetiamo quindi, per l'ultima volta, le tre regole del buon e-mail reader

  1. Le mail fasulle si riconoscono a naso
  2. Per tutto il resto c'e' Paolo Attivissimo
  3. Mai mandare e-mail in chiaro ma usare le funzioni Bcc: o CCn che nascondono le e-mail agli altri ossia, per essere più chiaro nel capo "a/destinatario" non si scrive nulla e si inseriscono tutti i nomi nel campo "ccn" o "bcc" a seconda del programma di posta elettronica.A tutti i destinatari apparirà un'email inviata a "undisclosed recipient".

 Un saluto di pace.