Morosini e il BLSD, questo sconosciuto

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Tempo di lettura: 2 min

Nella città nella quale lavoro, spiace dirlo, ma il BLSD...questo sconosciuto. RCP di qualità e defibrillazione precoce....dov'è???

Erano presenti medici sportivi, un equipaggio di emergenza, un defibrillatore, addirittura un primario di emodinamica. Cosa dicono le linee guida? Che la cosa fondamentale è iniziare immediatamente le compressioni toraciche e NON INTERROMPERLE MAI. L'interruzione delle compressioni toraciche è talmente deleteria che le linee guida suggeriscono, ove possibile, di iniziare nuovamente le compressioni durante la carica del defibrillatore e prima della scarica. Cosa dicono le linee guida? Appena disponibile un defibrillatore, scaricare immediatamente e riprendere immediatamente le compressioni toraciche

Eravamo in mezzo ad un campo con migliaia di persone e la TV. Embè, per questo facciamo tutto sbagliato? Il defibrillatore poteva essere attaccato dopo uno o due minuti, quando è stato attaccato? Dentro l'ambulanza? Dopo cinque, sei o più minuti?

Questo è il video integrale.

Questo è l'algoritmo della rianimazione cardiopolmonare avanzata secondo il protocollo 2010

Vi voglio solo far notare che, se in uno schema sintetico troviamo scritto più volte: "Ridurre al minimo le interruzioni", "riprendere immediatamente la RCP (rianimazione cardio polmonare)", "garantire RCP di ALTA qualità", "somministrare ossigeno" un qualche motivo ci sarà.

Nel caso di Morosini, avete visto fare qualcosa di questo schema sopra che, con lievi differenze, tutti i soccorritori devono seguire? No, a parte qualche compressione sul torace giusto perchè sembra brutto non farle, sembra che la cosa più importante sia stata: "Carichiamolo in ambulanza e andiamo via".

Cazzo, ve lo dico io cosa dovevate fare: "Massaggiare e defibrillare, massaggiare e defibrillare, massaggiare e defibrillare" finchè non arrivava un medico con la parte farmacologica ma sempre continuando a "massaggiare e defibrillare".

Vi prego di scusarmi ma mi capita spesso di arrivare su un arresto cardiaco dopo oltre dieci minuti, quando, spesso,  non c'è più niente da fare eppure massaggiamo e defibrilliamo per dieci, venti e anche un'ora e mi fa rabbia vedere casi in cui c'era la possibilità di tentare almeno di fare qualcosa e non farla. Magari non c'era lo stesso niente da fare, magari l'autopsia rileverà un'aneurisma o una dissezione aortica ma fa rabbia vedere che non c'hanno neanche provato.

E vogliamo parlare dell'auto dei vigili che ha bloccato l'ingresso dell'ambulanza. Sono daccordo sull'inciviltà ma, in questo caso, non avrebbe cambiato nulla perchè l'ambulanza serviva molto ma molto dopo, dopo dieci, venti, mezz'ora  e anche più di RCP e defibrillatore. Forse Pescara è rimasta indietro a 20 anni fà ma lo "scoop e run" il prendilo e portalo via il più presto possibile non esiste più. Ora si tenta di stabilizzare il paziente in situ e solo quando dopo, ma molto dopo si opta per una, questa volta si inutile, corsa verso il pronto soccorso.

E' triste morire cosi giovani, ma è altrettanto triste vedere professionisti o presunti tali che o vanno nel pallone o non sanno veramente cosa fare.

14 thoughts on “Morosini e il BLSD, questo sconosciuto

  1. come si vede dalle immagini probabilmente il ragazzo è morto all'istante, comunque fare commenti ora non serve a nulla, il grosso del problema, è la verifica medica della squadra che si attiene ai minimi di legge, un certificato medico, una prova da sforzo e via.... gli atleti devono essere controllati al massimo, perchè il loro sforzo fisico a volte supera dei limiti che neanche immaginiamo, ci vuole prevenzione non cura....

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    Emiliano Bruni Reply:

    Marco, sul fatto del controllo sono daccordo con te ma è anche vero che, in alcuni casi, puoi aver fatto anche un checkup completo il giorno prima e morire il giorno dopo. Comunque il tuo ragionamente è assolutamente corretto. Non sono daccordo invece sul fatto che "è morto all'istante". Se il problema è solo cardiaco c'è una finestra abbastanza ampia, anche dieci quindici minuti, dove è possibile agire e far rivivere il paziente. Certo ci sono anche problemi "irreversibili" ma allora cosa dovremmo dire di tutte quelle persone "morte" per cinque, dieci, venti minuti e che poi, trovando un adeguato soccorso, sono sopravvissuti, chi senza alcuna conseguenza, chi con qualche lieve menomazione, chi con menomazioni più gravi ma che comunque l'hanno tenuto vicino ai propri cari per anni e anni? Una rianimazione cardiopolmonare (RCP) di qualità non va negata a nessuno perchè altrimenti tanti Lazzari non sarebbero oggi qui a raccontare la loro storia. La prova è un anziato crollato "morto" come dici tu, nella gelateria davanti alla sede della nostra associazione di volontariato. E' stato fortunato a trovare due nostri colleghi che stavano prendendo il gelato li dentro. Mentre uno ha iniziato l'RCP l'altro è corso a prendere il defibrillatore. Defibrillato dopo meno di due minuti è "tornato a vivere" di li a breve. Ora è ancora in giro per le strade della nostra cittadella. Avremmo dovuto dire: "vabbè, è morto, non sprechiamo questo buon gelato inutilmente"?

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  2. solo chi opera nella emergenza urgenza ed è formato si accorge di quello che si doveva fare e non è stato fatto!!! (ho letto che ieri è stato salvato un dilettante di 46 anni, con arresto cardiaco, dove sono intervenuti operatori sicuramente formati BLSD con DAE)

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  3. Gentile Emiliano, sono d'accordo con le tue valutazioni: bls scadentissimo, non vi è traccia di applicazione del dae sul campo, nessun tentativo di stabilizzazione clinica sul luogo dell'evento.
    In queste condizioni di soccorso difficile oltremodo sopravvivere!
    Dr. V. Castelli, fondazione Giorgio Castelli onlus

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  4. Pingback: C’è chi muore senza BLSD e chi si salva grazie al BLSD

  5. Ciao,
    sono daccordissimo con te.
    Anche a me ha fatto una rabbia mostruosa la cosa...
    La prima volta che ho visto il video su repubblica ho pensato "ma questi che cazzo fanno??"... la rabbia è cresciuta ancora di più quando ho letto che sul campo c'era un cardiologo (alcuni dicono addirittura primario dell' Unità Intensiva Coronarica). sembrava una barzelletta...

    MCE tanto per fare (sembrava addirittura fatto a livello addominale), ventilazione con pallone autoespandibile ma senza la minima traccia di ossigeno... dae aperto ma elettrodi non posizionati... ECCHECCAZZO... e poi, parentesi, vengono a dire "facciamo una campagna per portare in ogni campo di calcio un dae". qui c'era, e vorrei sapere perchè non è stato usato. Senza applicarlo, come diavolo facevano a sapere che il ritmo non era defibrillabile?

    Poi arriva l'equipe ALS (in uno dei tanti video si vede chiaramente il 'MEDICO' sulla divisa), e il rianimatore che ha tutto il diritto di assumere la leadership non fa nulla se non sovraintendere il cambio di barella e il caricamento in ABZ... non uno straccio di accesso venoso e/o terapia farmacologica.
    Sono queste le cose che dovrebbero fare scalpore, non (solo) l'auto dei vigili.

    scusa lo sfogo 🙂
    Stefano - soccorritore BLSD e 118

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    Emiliano Bruni Reply:

    Ti capisco benissimo. E più passa il tempo e più mi arriva informazioni assurde in merito. Nuovo post forse a breve.

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  6. ..voglio aggiungere un'altro particolare agli errori perpetuati da tutte le persone, medici e soccorritori in questo triste evento, e lo faccio solo perchè tutti noi soccorritori prendessimo ad esempio la necessità di rimanere prearati e aggiornati continuamente sui protocolli che investono il volontariato di primo soccorso, ho notato una barella americana a terra non adatta naturalmente al trasporto con rianimazione cardiopolmonare e successivamente, ancora più triste, il paziente caricato incosciente sulla barella dell'ambulanza....ancora più inadatta per proseguire e continuare un RCP, qualche volta sono in assistenza tra i campi di calcio minori....ora ho un pò più di paura, ma anche un pò più di coscienza!!

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    Emiliano Bruni Reply:

    Si, avevo già notato e infatti fa già parte dell'eleco degli errori che sto tenendo da parte per un prossimo post. Su quel tipo di barelle, infatti, nel caso di ACC o possibilità che il paziente vada in ACC, va sempre frapposto, tra la barella e il paziente, la tavola spinale che darebbe sostegno alle eventuali CTE. Certo, da chi ha fatto ben altro durante questo intervento, questa ulteriore "dimenticanza" passa in secondo ordine, ma stai tranquillo che fa comunque parte dell'elenco 😀

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  7. Salve a tutti. Spero solo che questa triste vicenda induca il ministero, le regioni, il coni e l'fmsi ad aggiornare i programmi per massaggiatori sportivi, fermi al 1975 (DM 5.6.75 in G.U. n. 259 del 29.9.75)introducendo anche un corso e retraining obbligatorio in bls. In effetti, pur essendo passato parecchi anni dal mio primo corso bls, mi meravigliavo anch'io come mai non si vedeva l'atto di applicazione degli elettrodi sul giocatore, che rimaneva con la maglia addosso. Non so se avrei avuto il coraggio e la determinazione di impormi sui medici specialisti sul campo.

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  8. Sono soccorritore dal 2007 e ne ho viste abbastanza in questi ultimi anni. Non è la prima volta che vedo un'equipe medica non usare DAE e non essere nemmeno capace di fare una "semplice" RCP non sull'addome ma sullo sterno.
    A volte non ci hanno nemmeno permesso di usare il DAE perché per loro già morti (senza alcuno strumento analitico).
    Sarò uno stupido ed ignorante soccorritore ma almeno sono in grado di eseguire un corretto BLSD! Possibile che tutto questo sia corso sotto gli occhi di un Primario di Emodinamica??? Sono allibito!
    Spero che si vada in fondo a questa storia e che chi deve paghi. E' assurdo morire a 25 anni e non avere la possibilità di essere defibrillati in mezzo ad un campo di calcio circondato da 4 ambulanze.

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  9. Pingback: La morte del calciatore Morosini: medici indagati per mancato utilizzo del defibrillatore

  10. Qualunque corso fai, nel mio caso oss, beps e psti ti insegnano una sola cosa bls e blsd !
    Ti insegnano che anni fa esisteva il prendere il paziente e ricoverarlo... ora si stabilizza. Una frase mi ě rimasta in mente del mio professore, smettete solo quando non avete piů fiato e forza !

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    Emiliano Bruni Reply:

    Lisa, hai perfettamente ragione. Però il caso Morosini è anche la dimostrazione che la formazione deve essere continua appunto perchè poi, nelle situazioni critiche anche le menti che dovrebbero saper fare vanno nel pallone. Il BLSD deve entrare in testa come se fosse l'ave maria, anche se sono in panico totale, devo comunque andare instintivamente a fare la sicurezza della scena, il controllo dello stato cardiorespiratorio del paziente, l'allerta precoce del sistema di emergenza territoriale, il massaggio e le insufflazioni di qualità e soprattutto il DAE.

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