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In UE ci dobbiamo sempre far riconoscere: il caso del NUE 112

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Tanto per cambiare, è partita da parte della comunità europea, una lettera di messa in mora per l'Italia per l'ennesimo ritardo nell'adeguamento del nostro stato alla normativa europea.

Il casus belli è, in questo caso il NUE 112 ossia il numero unico per le chiamate di emergenza.

Si perchè, mentre nella stragrande maggioranza dei paesi europei, è questo l'UNICO numero da chiamare in caso di emergenze da chiamare indipendentemente dalla situazione in atto ed è poi l'operatore che, prendendo atto della situazione, attiverà i servizi e le strutture adeguate, in Italia, nonostante la situazione sia migliorata rispetto agli anni scorsi ancora ci sono diversi numeri di emergenza, non sempre immediatamente a disposizione di chi si trova, nel panico, in una situazione di crisi.

Basti per esempio accennare al numero dei Carabinieri (112), piuttosto che alla Polizia (113), o alla Guardia di Finanza (117), al Corpo forestale (1515), al soccorso sanitario (118), ai Vigili del Fuoco (115), alla Guardia Costiera (1530), al Telefono Azzurro dedicato ai bambini (114), ai telefoni della Polizia municipale di uno degli 8.101 Comuni italiani, o della Polizia provinciale di una delle 107 province. Insomma una giungla che la UE ci contesta.

E ci contesta inoltre la mancata attivazione del servizio di localizzazione delle chiamate al NUE. Negli altri paesi, chiamando il 112, l'operatore viene immediatamente informato della città, della via e del numero civico del chiamante e, nel caso di telefoni mobili, della localizzazione del terminale con una approssimazione tra i 10 e i 200 metri di modo che, anche se chi chiama è impossibilitato a parlare, l'operatore ha comunque una indicazione abbastanza precisa per mandare i primi soccorsi.

A Salerno invece, ad esempio, dove, per il 112, è attivo uno smistatore di chiamate tra Polizia e Carabinieri siamo nella situazione paradossale che si potrebbe chiamare una prima volta i Carabinieri per segnalare un incidente e chiamando una seconda volta, lo stesso numero di emergenza, per segnalare una richiesta di soccorso medico si potrebbe essere convogliati alla centrale di Polizia che è ovviamente all' oscuro della precedente chiamata.

E stavolta non possiamo tutelarci neanche dietro a problematiche temporali di attivazione dei servizi che la UE ci obbliga a fornire. E' infatti dal 1991 che la UE ha definito tale numero e tali servizi e noi, dopo diciotto anni, siamo ancora qui a cadere dalle nuvole come se avessimo sentito per la prima volta parlare di questa cosa.

Nel 2008 un decreto legge [5], dell'allora ministro Gentiloni, sembra risolvere il divario attuativo e recettivo della legge europea ma basta dare un'occhiata alle previste date di attivazione del servizio [6] sul territorio italiano per rendersi conto che le cose sono ancora al di là da avvenire.

Se anche l'EENA [7], l'associazione europea per il numero unico di emergenza, è pessimista sul recepimento del decreto legge [8] da parte del governo Berlusconi, allora siamo veramente messi molto male. Come una moderna Cassandra, nell'aprile 2008, infatti l'EENA in modo lungimirante, cosi profetizzava [8]:

Stiamo a vedere cosa deciderà il nuovo esecutivo, di certo dovrà decidere in fretta per non aggravare la posizione dell’Italia davanti alla Corte di Giustizia Europea, la quale di fronte alla non-attuazione dei provvedimenti Gentiloni, potrebbe decidere una salatissima multa nei nostri confronti a causa della mancata localizzazione del chiamante da parte delle centrali operative di emergenza esistenti

Se volete approfondire, un sunto dell'attuale situazione italiana del 112 [9] e la notizia della messa in mora [10] dell'Italia da parte dell'UE.

E ricordiamoci che stiamo parlando della nostra salute e della nostra incolumità in situazioni dove secondi e minuti fanno la differenza tra la vita e la morte.

Ma a noi che ci frega....tanto sappiamo benissimo di vivere nel paese delle banane e, a quanto pare, ci piace pure. Saremo geneticamente predisposti al masochismo?

Tanto per farci ancora più male, ecco la situazione negli altri paesi

 (fonte: http://www.eena.it/Eusit.htm [11])

1 Comment (Open | Close)

1 Comment To "In UE ci dobbiamo sempre far riconoscere: il caso del NUE 112"

#1 Pingback By NUE 112, piano piano qualcosa si muove On 17 Novembre 2010 @ 3:35 PM

[...] un anno e mezzo fa parlavo del NUE 112 il numero unico di emergenza, presente in quasi tutta europa, per la gestione delle emergenze [...]