Eliminiamo il test di ammissione a medicina?

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Come in tutte le cose, guardando superficialmente un problema la soluzione sembra facile. Ma sarà poi vero. Prendiamo il test di ammissione a medicina.

Il ministro dell’Università, Stefania Giannini, ha pubblicamente espresso riserve sul test di ammissione ai corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e ha ventilato una ipotesi alternativa “alla francese”: tutti i candidati che lo desiderano possono iscriversi al primo anno di corso e la selezione si effettua basandosi sul risultato degli esami del primo anno, ammettendo al proseguimento degli studi soltanto gli studenti più bravi, nel numero previsto dalle normative europee.

Sembra una alternativa interessante ma sarà proprio cosi? Beh, guardando l'analisi della proposta del ministro che ne fa Andrea Bellelli, Professore Ordinario di Biochimica, Università di Roma La Sapienza, su Il Fatto Quotidiano, dire che è soluzione ad cazzum.

Riassumo qui le critiche a questa alternativa:

  • Dato che rimango a medicina solo se la mia media, alla fine del primo anno è alta, beh, rifiuto qualsiasi voto che non sia il 30 e lode. Risultato, tutti avranno la stessa media, 30 e lode.
  • Gli esami del primo anno sono orali, se già ora con il quizzone di ammissione ci sono critiche e contestazioni, figuriamoci poi quando la decisione spetterà a esami orali e quindi suscettibili dell'arbitrario giudizio dei docenti del primo anno
  • Togliamo gli esami orali al primo anno e facciamo un mega quizzone alla fine del primo anno. E quindi, che cambia con il mega quizzone attuale?
  • Chi non supera il primo anno, che gli facciamo? Lo espelliamo dall'università ossia andiamo contro l'attuale normativa che prevede che io possa ripetere gli esami tutte le volte che voglio?
  • Oppure li lasciamo al primo con il fatto che l'anno successivo avremo il doppio delle persone e cosi via. Quindi già ho dovuto incrementare le strutture, i docenti, i tirocini di 7 volte per sopperire all'ingresso libero nel primo anno, e ora, che facciamo? ora che abbiamo 13 volte il numero di persone attuali iscritte al primo?

Per quanto mi riguarda, per me che l'ho vissuto in prima persona,  aggiungo qualche riflessione personale sull'attuale sbarramento. Innanzitutto, per la prima volta ho trovato un consorso dove è proprio impossibile barare. Puoi essere il figlio del rettore ma se non lo passi, non lo passi (e per la cronaca, quando l'ho fatto io c'era anche il figlio del rettore che non l'ha passato) perchè chi controlla le risposte (cineca) non sa chi sei ma solo il tuo codice a barre e chi ha l'associazione tra codice a barre e nome (università) non decide il punteggio.

Inoltre, facciamo il raffronto con la mia precedente vita a Fisica a Bologna. Cioè, dico, Fisica non è una facoltà che fai cosi a cuor leggero con la speranza di diventare milionario o perchè la prendi come ripiego. La fai perchè ti piace la fisica. Eppure anche li c'era gente che c'ero solo per starci, non aveva voglia di studiare e, cosi facendo rallentava tutto il gruppo.

Questi di medicina, invece, che sono li perchè hanno vinto un concorso, ragazzi, macinano come dei treni esami su esami a colpi di trenta e lode. Sono ragazzi e quindi qualche volta peccano di quell'ingenuità dell'uomo scavato, ma se gli chiedi le tappe della respirazione cellulare stai tranquillo che sapranno fino all'ultimo complesso e enzima.

Quindi, dato che sbarramento deve esserci, se trovate un metodo migliore ben venga, ma finora, a mio modesto giudizio, questo è il migliore dei mondi possibili.

 

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